Tutto era partito da un contatto su un social network. Qualche scambio di battute e, come spesso avviene, nel giro di pochi giorni la decisione di incontrarsi per trasformare l’amicizia da virtuale a reale.

È stato così che la sera del 13 dicembre 2017 per un giovane castelvetranese, è andato a Marsala per incontrare i due amici conosciuti on-line , è iniziato un vero e proprio incubo la cui parola fine è stata messa dall’intervento dei militari.

Il giovane di Castelvetrano, si è presentato in centro a Marsala, e subito è stato aggredito dai due soggetti conosciuti in chat i quali, dopo averlo minacciato e percosso ripetutamente, lo costringevano a farsi consegnare il portafogli e il borsello contenente vari oggetti personali.

L’indomani la vittima, ancora provata da quanto accaduto la sera precedente, trovava il coraggio di recarsi in caserma per raccontare tutto ai Carabinieri.

La denuncia consentiva agli uomini dell’Arma di avviare subito le indagini finalizzate a raccogliere gli elementi necessari per ricostruire l’aggressione.

Indagini che avevano un decisivo impulso già nella giornata seguente: i due giovani indagati infatti, non soddisfatti di quanto già sottratto al povero malcapitato, continuavano a contattarlo tramite social network, avanzando ulteriori richieste di denaro, oltre a richiedere 3.000 euro in cambio della restituzione del borsello.

La sera stessa, all’incontro concordato in via Dante Alighieri di Marsala, oltre alla vittima, erano presenti anche i militari del Nucleo Operativo di Castelvetrano che si predisponevano nei punti sensibili della strada al fine di monitorare l’incontro.

I carabinieri hanno documentato il tentativo da parte di due soggetti di perpetrare l’estorsione, decidevano di intervenire bloccando Gabriele D’Avaro 19 anni marsalese incensurato, il quale cercava in tutti i modi di opporre resistenza per riuscire a sfuggire ma veniva immobilizzato ed arrestato.

L’altro correo riusciva a darsi alla fuga ma, veniva identificato in B.S.K. diciassettenne marsalese. Anche quest’ultimo, deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Palermo, veniva raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice. Il giovane è stato portato  presso l’istituto di pena “Malaspina” di Palermo.