Nuovo episodio di tensione e forti proteste alla Casa Circondariale di Trapani. Nella giornata di ieri, 11 giugno, circa 100 detenuti del reparto Mediterraneo si sono rifiutati di rientrare nelle celle, scatenando disordini che hanno messo seriamente sotto pressione il personale di polizia penitenziaria e compromesso la gestione dell’ordine interno all’istituto.

Esplode la protesta

La protesta è stata scaturita dalla richiesta, da parte dei reclusi, di un confronto diretto con il magistrato di sorveglianza e il provveditore regionale. Per contenere la situazione, si è stato reso necessario l’intervento di tutto il personale disponibile, compresi agenti richiamati in servizio e rinforzi provenienti da altri istituti carcerari. Solo dopo ore di trattative, l’emergenza è rientrata senza che si registrassero feriti tra il personale.

La nota delle sigle sindacali

La vicenda ha ancor di più evidenziato le condizioni critiche sui cui opera la polizia penitenziaria. A tal proposito, è stata emessa una nota congiunta da parte di Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa, Uspp e Fns Cisl: “sovraffollamento cronico, organico insufficiente, strutture logorate e turni di lavoro al limite dell’umano. Gli agenti coinvolti nei fatti hanno prestato servizio ininterrottamente per oltre 18 ore, dalle 8:00 del mattino fino a notte inoltrata, mettendo da parte la propria vita privata per garantire ordine e sicurezza”.

Secondo i sindacati, quanto accaduto non rappresenta un caso isolato ma è l’ennesimo segnale di un sistema penitenziario al collasso, in cui chi indossa la divisa paga il prezzo più alto. Le organizzazioni chiedono un intervento urgente da parte delle autorità competenti per ristabilire condizioni di lavoro dignitose, sicure e umanamente sostenibili.

In una nota, le stesse organizzazioni sindacali spiegano di aver scelto consapevolmente di non diffondere immediatamente la notizia, al fine di non alimentare tensioni ulteriori e tutelare la sicurezza del personale impegnato nella gestione di un contesto altamente instabile, dove anche un piccolo gesto avrebbe potuto innescare gravi conseguenze.