La comunità di Castellammare del Golfo non ha ancora metabolizzato il furto nella chiesa Madre della città, da dove il mese scorso sono stati portati via un crocifisso ligneo e la reliquia appartenenti alla statua di San Nicola. L’associazione “Sei di Castellammare del Golfo se” ha deciso di rivolgersi al ladro con un appello attraverso una lettera aperta per provare a convincerlo a restituire il maltolto: “La nostra associazione – si legge – vuole fare un appello rivolgendosi al ladro affinché restituisca la reliquia di San Nicola alla devozione dei fedeli. Chiediamo maggiori controlli per evitare che si riverificano nuovi furti e atti di vandalismo e sacrileghi nei confronti del nostro patrimonio religioso”.
Gli sforzi resi vani
Fu proprio questa associazione, con notevoli sforzi e sacrifici, a far realizzare e installare la statua di San Nicola all’interno della chiesa Madre. Realizzò una serie di iniziative con l’obiettivo di raccogliere i fondi necessari. Ad essere stata commissionata la copia dell’antica statua che si trovava all’interno della cappella di San Nicola in via Segesta e che è stata rasa al suolo qualche tempo fa. Oltre la reliquia sono stati trafugati altri oggetti di poco valore e spezzato il crocifisso da altare collocato sopra il tabernacolo del santissimo sacramento.
L’attesa delle indagini
Prima che diventasse pubblica la notizia l’associazione ha voluto attendere prima di parlare “per non inquinare le indagini dopo la denuncia ai carabinieri” fatta dall’arciprete Salvo Morghese. L’autore del furto è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza della Chiesa Madre: “Come sempre – è l’amaro sfogo dei fedeli – il patrimonio culturale della nostra chiesa Madre viene preso di mira, nel 2007 fu rubato la ghirlanda floreale con putti e che sempre la nostra Associazione ha fatto rifare ex novo e consegnato lo scorso 8 dicembre. È demoralizzante constatare che nonostante l’attenzione e la cura che la nostra associazione ha avuto ripristinando e arricchendo il patrimonio religioso e culturale del nostro paese, questi furti continuano ad essere perpetrati in continuazione”.
Il consiglio
Secondo “Sei di Castellammare del Golfo se” necessiterebbero maggiori sistemi di difesa: “Forse sarebbe il caso – sostengono i fedeli – di riprendere la vecchia abitudine di chiudere le grate di protezione della cappella della Madonna del Soccorso e aprirli solo durante le funzioni religiose. Tutelare le statue che adesso sono a portata di malintenzionati, riportandoli nei loro antichi alloggiamenti e ricollocarli in posti più sicuri. Evitare che la chiesa Madre venga lasciata incustodita per troppe ore senza essere vigilata da qualcuno preposto. Il turismo si promuove partendo dal patrimonio culturale e religioso, perché questa è l’identità unica di Castellammare del Golfo”.
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