È in corso, dall’alba di stamattina, l’operazione di sgombero dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte” sul territorio di Castelvetrano, nel Trapanese, al confine con Campobello di Mazara. All’interno si trova, al momento, un gruppo di migranti residenziali. L’operazione, coordinata da questura e prefettura, vede coinvolti poliziotti in tenuta antisommossa, vigili del fuoco, operatori della Croce Rossa Italiana e Asp Trapani.

Lo spaccio e la prostituzione in zona

Nelle settimane scorse ci fu una forte denuncia per l’attività di spaccio e prostituzione che si svolge nella zona. I consiglieri comunali e gli assessori di Campobello di Mazara avevano inviato una lettera a prefetto e questore. Nella missiva si evidenziavano problemi di ordine pubblico. Stessa posizione assunta dal circolo locale Pd.

Vietato il transito sulla strada tra Campobello e Selinunte

Dalle 6 di stamattina risulta chiusa al transito la Sp56 che congiunge Campobello di Mazara con Selinunte. Provvedimento che si è reso necessario proprio per consentire le operazioni di sgombero

dell’ex cementificio occupato dai migranti. Il tratto vietato è compreso tra l’abitato di Campobello e l’incrocio per la frazione di Triscina. I varchi sono controllati dalla polizia municipale di Campobello e Castelvetrano.

L’incendio di un anno fa

Nel marzo dello scorso anno i migranti furono sfollati dopo un devastante incendio che avvenne proprio nell’ex “Calcestruzzi Selinunte”. Il Comune e la prefettura misero a disposizione la palestra comunale di via Piersanti Mattarella come dormitorio. Era quanto fu disposto dal sindaco Enzo Alfano che aveva attivato il locale comitato della Croce Rossa Italiana per allestire la palestra.

L’incendio

L’incendio si è sviluppato nella notte tra il 7 e l’8 marzo del 2022 all’interno del campo spontaneo di migranti economici. Le fiamme si erano sprigionate, con molta probabilità, da un braciere che alcuni migranti avevano acceso per riscaldarsi. Fiamme che investirono gli alloggi di fortuna costruiti con legno, cartone e plastica. Intervennero i vigili del fuoco del distaccamento di Castelvetrano che spensero le fiamme. Già a settembre del 2021 nella stessa zona un vasto incendio aveva ridotto in cenere l’accampamento di migranti all’interno dell’ex cementificio. In quell’occasione morì un giovane migrante.

Un’area abbandonata da tempo

L’ex Calcestruzzi è da tempo abbandonata e da anni viene occupata dai migranti che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive. Già per la nuova campagna di raccolta era stato occupato con tende di fortuna e alloggi di cartone, eternit e legno. In molti riuscirono nel settembre scorso del 2021 a mettersi in salvo, uscendo in tempo prima che le fiamme avvolgessero l’intero campo e si riversarono nelle strade, dove hanno trascorso la notte.

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