I finanzieri del Comando provinciale di Siracusa hanno donato alla Croce Rossa Italiana e alla Caritas la merce sequestrata nel corso di diversi servizi effettuati su tutto il territorio siracusano contro la contraffazione.
Abiti e scarpe
Si tratta di circa 176 paia di scarpe, 12 pantaloni, 10 tute e 3 giubbotti, che sarebbero stati destinati alla distruzione ma le Fiamme Gialle, nell’ambito dell’iniziativa di solidarietà con lo scopo di aiutare i più bisognosi, hanno chiesto e ottenuto dall’ Autorità Giudiziaria l’autorizzazione a disporne la donazione per scopi sociali.
La consegna
Nella sede del Comando provinciale di Siracusa, la merce è stata consegnata all’avvocato Pierfrancesco Rizza e
ed a Margherita Nobile, rispettivamente vice presidente del Comitato della Croce Rossa Italiana di
Siracusa e responsabile del gruppo della Croce Rossa Italiana di Priolo, mentre nella sede della Tenenza di
Noto i prodotti sono stati ritirati, dopo i furti subiti nelle scorse settimane della Caritas di Avola, da Don
Giuseppe Favaccio.
I ringraziamenti della Caritas
Gli intervenuti hanno ringraziato le Fiamme Gialle esprimendo parole di apprezzamento per l’iniziativa solidale
grazie alla quale tali beni, anziché andare distrutti, doneranno conforto a tante persone, inclusi i tanti migranti cui
la Caritas diocesana offre supporto e accoglienza, aiutandoli ad affrontare l’inverno.
L’attività della Finanza
“Le operazioni, eseguite dai Baschi verdi del Gruppo di Siracusa e dai finanzieri della Tenenza di
Noto, rispettivamente diretti dai capitani Giovanni Statello e Mariagrazia Ponziano, rientrano nel più
ampio dispositivo di controllo economico del territorio ordinato dal comandante Provinciale di Siracusa,
Colonnello Lucio Vaccaro” fanno sapere dal comando provinciale della Guardia di finanza di Siracusa.
I sequestri alla Borgata
Uno degli ultimi sequestri è avvenuto a piazza Santa Lucia, nel quartiere della Borgata. In una bancarelle, la Finanza ha rinvenuto vestiti con le firme della Nike”, “Adidas”, “Stone Island”, “Saucony”, “Gucci”, “EA7”, “Napapijri”, tutte quante taroccate, che, comunque, dai calcoli dei finanzieri avrebbero permesso incassi per oltre un migliaio di euro.
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