Intimidazione all’imprenditore di Castelvetrano Nicola Li Causi, 46 anni, fondatore del centro polidiagnostico ‘Multimedical’. Davanti alla struttura, ignoti hanno tracciato una croce con vernice nera e hanno deposto una croce in legno con la frase “per Nicola” e il disegno di un teschio. Non è la prima volta che l’imprenditore subisce intimidazioni.

I precedenti avvertimenti

Dal dicembre 2017 sono 11 gli episodi registrati e denunciati. Le indagini sono condotte dal locale commissariato di polizia. Nicola Li Causi è figlio dell’ex deputato nazionale Vito Li Causi, scomparso qualche anno fa. Esattamente quattro anni fa davanti la propria abitazione furono rinvenuti due bossoli e due pezzi di legno legati a simulare una croce. Da allora è stata una scia infinita di avvertimenti dello stesso tenore.

Le indagini

Sono in corso le indagini da parte del commissariato locale. Anzitutto Li Causi è stato ascoltato a lungo ma chiaramente resta riservato il contenuto delle sue dichiarazioni agli inquirenti. Pare comunque che possano essere arrivate importanti indicazioni per riuscire a dare un volto e un nome all’autore di questo inquietante gesto. Al vaglio ci sarebbero anche le immagini di videosorveglianza dell’area attorno in cui è stata fatta trovare la croce.

Un territorio “caldo”

Castelvetrano resta sicuramente un territorio particolarmente “caldo” sul piano della vitalità della criminalità organizzata. Parliamo anzitutto della città natale del latitante numero uno in Italia, il boss Matteo Messina Denaro. Dunque già questo rende la città al centro di particolari attenzioni e potrebbe diventare anche terra di contesa tra clan che magari sperano di poter scalzare il latitante da tanto tempo sotto traccia. Nell’aprile scorso ci un  intimidazione che fece sicuramente scalpore: fu distrutta la tomba del suocero del comandante della polizia municipale Marcello Caradonna, responsabile anche della X Direzione Organizzativa del comune. A darne notizia fu il sindaco Enzo Alfano che senza mezzi termini parlò di “un atto sacrilego dal sapore intimidatorio rivolto verso chi lavora per far rispettare le regole e il vivere civile”.

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