La Cassazione ha confermato la sentenza con cui, a fine gennaio 2015, la Corte d’appello di Palermo ha condannato per assenteismo (reato contestato: truffa allo Stato) sette impiegati dell’Agenzia delle Entrate di Marsala.

Agli imputati, assolti in primo grado, nel 2012, dal gup di Marsala, in appello sono stati inflitti cinque mesi di reclusione ciascuno, nonché una multa di 200 euro, con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario.

Gli impiegati condannati, adesso definitivamente, sono Vito Arcangelo Reina, Vito La Bella, Giuseppe Pernice, Vincenzo Canino, Stefano Cialona, Vito Pollari e Antonio Groppo. Altri quattro impiegati erano stati assolti sia in primo grado che in appello.

L’indagine, condotta dalla sezione di pg della polizia presso la Procura di Marsala, fu avviata nell’ottobre 2010, a seguito di una segnalazione anonima.

Le uscite “irregolari” degli impiegati, generalmente per la “pausa caffè”, furono rilevate dalle microtelecamere piazzate dai poliziotti nei pressi del palazzo che, in corso Calatafimi, ospita l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Marsala.