Si è aperto oggi, ma è stato subito rinviato per un difetto di notifica, il processo per favoreggiamento personale che vede imputata, a Marsala, la giornalista della trasmissione di Rete4 Quarto Grado, Ilaria Mura.

La soffiata sulle microspie

Secondo la procura di Marsala, che l’ha citata a giudizio davanti al giudice onorario Vivona, dopo la riapertura delle indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, sparita nel nulla a Mazara del Vallo l’1 settembre 2004, Mura avrebbe avvisato della presenza di microspie a bordo della sua macchina Gaspare Ghaleb, ex fidanzato della sorellastra della bambina, Jessica Pulizzi.

Ghaleb intercettato

Ghaleb è stato già condannato per false informazioni al pubblico ministero nel processo sul sequestro della piccola in cui era imputata Pulizzi, assolta da ogni accusa in via definitiva. La posizione del ragazzo si è invece poi chiusa con la prescrizione in appello.

Mura, secondo il pm Calò, pubblica accusa in giudizio, avrebbe avvertito Ghaleb che era intercettato, esortandolo ad allontanarsi dall’auto in cui erano piazzate le cimici, suggerimento che il giovane avrebbe raccolto tanto che il dialogo, registrato dagli inquirenti a insaputa dei due, fu solo parzialmente registrato.

Il 18 giugno scorso, inoltre, salendo in macchina, Ghaleb avrebbe detto ad alta voce parole di scherno verso le forze dell’ordine in modo che chi lo intercettava sentisse.

Il caso Angioni

Un altro processo in relazione allo scomparsa della piccola Denise Pipitone riguarda l’ex pm Maria Angioni. Il giudice monocratico di Marsala a fine gennaio ha rigettato la richiesta di proscioglimento avanzata dalla Procura. Il magistrato è imputato per falsa testimonianza, in seguito ad alcune affermazioni rilasciate durante alcune interviste tv alla trasmissione Rai, Storie Italiane.

L’ex pm parlò di “Depistaggi” nelle indagini: “Nei primi anni Duemila, alcuni malavitosi, nel corso di conversazioni intercettate, affermavano di poter contare su informatori e spie nel commissariato di Mazara del Vallo e nella Questura di Trapani. Alcuni di loro dicevano: quando dovevamo avere perquisizioni della polizia lo sapevamo prima, adesso con i carabinieri non è più così”.

 

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