Il Comune di Salemi, in provincia di Trapani, aderisce alla 26esima ‘Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti’, che si celebrerà domenica 16 aprile in tutta Italia.

Salemi, aderendo all’invito dell’Anci che affianca il ministero della Salute e il Centro nazionale trapianti nella promozione dell’iniziativa, diventa quindi ‘Città del sì’. “Una scelta di maturità improntata al forte senso civico – dice il sindaco di Salemi, Domenico Venuti –. Per questo abbiamo aderito con forza all’invito dell’Anci affinché sempre più cittadini scelgano questa strada in maniera consapevole”.

Anche a Salemi, infatti, i cittadini maggiorenni potranno esprimere la loro dichiarazione di volontà rispetto alla donazione degli organi e dei tessuti al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità. In questi giorni all’ufficio di Stato civile, presso il quale si potrà depositare il cosiddetto ‘Testamento biologico’, e all’ufficio Anagrafe, competente per la dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti, i cittadini salemitani potranno trovare il materiale informativo per una scelta consapevole in entrambi i casi. Lo stesso materiale è reperibile anche sul sito del Comune.

Geraci Siculo paese più generoso d’Italia nella donazione degli organi

Nei giorni scorsi il piccolo borgo siciliano è stato nominato il Comune di piccole dimensioni più generoso d’Italia nella donazione degli organi a scopo di trapianto. Nonostante i dati dell’isola non siano confortanti c’è un borgo che viaggia assolutamente in controtendenza

La classifica

Per il secondo anno consecutivo Trento è la più generosa tra le grandi città italiane in tema di donazione di organi e tessuti, così come il piccolo borgo di Geraci Siculo si conferma in testa alla classifica dei piccoli comuni, frutto di una sensibilità scaturita da una vicenda avvenuta nel 2021, alla morte di una bambina geracese di 11 anni, Marta Minutella, i cui genitori avevano voluto simbolicamente firmare il consenso alla donazione degli organi anche se poi il prelievo non era stato possibile per ragioni cliniche.

La tragedia che commosse il paese

La commozione generata da questa tragedia ha radicato in paese una profonda cultura della donazione. Mentre tra i centri di media dimensione a primeggiare sono la pugliese Corato e l’abruzzese Guardiagrele. Sono questi i risultati dell’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che analizza i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2022 all’atto dell’emissione della carta d’identità elettronica nelle anagrafi dei 7.028 Comuni italiani in cui il servizio è attivo.

Lo studio in vista della giornata delle donazioni di organi

L’Indice è stato pubblicato in vista della 26ma Giornata nazionale della donazione degli organi che si celebra domenica prossima 16 aprile. Il Sistema informativo trapianti ha raggiunto 15,5 milioni di dichiarazioni registrate da parte dei cittadini riguardo l’eventuale disponibilità a donare organi: 11,1 milioni di sì alla eventuale donazione e 4,4 milioni di no e nel 2022 sono stati registrati 2,8 milioni di nuove dichiarazioni di volontà alla donazione. Gli italiani che hanno indicato la loro disponibilità a dichiarare sono stati 1,9 milioni (68,2%) ma si sono registrati anche quasi 900mila no (31,8%), con un leggero peggioramento rispetto al 2021 quando i consensi si erano attestati al 68,9%.

Il dato complessivo

Il dato complessivo emerge dall’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che analizza i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2022 all’atto dell’emissione della carta d’identità elettronica nelle anagrafi dei 7.028 Comuni italiani in cui il servizio è attivo. A esprimersi è stato il 55,5% dei cittadini che si sono recati all’anagrafe per richiedere la carta d’identità. Nel dettaglio, le percentuali di consenso maggiori sono state registrate tra le donne (71,3%, contro il 66,2% di sì espresso tra gli uomini) e tra i 35-40enni (72,6%), mentre l’opposizione alla donazione è leggermente più altra fra i giovanissimi (nel 2022 il 30,2% dei 18-25enni ha registrato un no) per poi crescere esponenzialmente oltre i 70 anni (42,4% di no tra i 70-80enni, 56,5% tra gli over 80) nell’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile.