Nella giornata di ieri, martedì 28 settembre, i Carabinieri Forestali del Parco Nazionale Aspromonte di Reggio Calabria in servizio provvisorio sull’isola di Pantelleria, reparto specializzato in reati ambientali, hanno rintracciato e denunciato, per il reato di deturpamento di bellezza naturale, la donna che, durante la rappresentazione di un opera artistica avvenuta in data 21 settembre, ha imbrattato, con sostanze coloranti, un lembo di battigia del Lago di Venere.

L’artista milanese

La donna, proveniente da Milano, durante la sua attività ha utilizzato una serie di coloranti che hanno inevitabilmente deturpato tutta l’area circostante. Appurato trattasi di pigmenti appartenenti alla famiglia delle cosiddette porporine, utilizzati come prodotti vernicianti nella decorazione e nell’hobbistica.

Condannata a risarcire i danni

A seguito di una breve indagine i Carabinieri Forestali hanno rintracciato e convocato la 60enne, che nel mentre aveva fatto rientro presso la propria residenza, denunciandola e rendendola edotta che sarà chiamata anche a risarcire la spesa per il ripristino dello stato dei luoghi.

La segnalazione del Pd

Il “Partito Democratico – Circolo di Pantelleria” ha segnalato nei giorni sorsi che un tratto di spiaggia del Lago di Venere, posto nelle immediate vicinanze delle sorgenti di acqua calda, si presenta di colore verde a seguito di un “set video–fotografico” che ha interessato proprio il sito del Lago di Venere, dove si è utilizzato un materiale probabilmente di natura chimica non meglio identificato.

La Direttrice del Parco ha prontamente risposto alla nostra segnalazione rassicurandoci ulteriormente che hanno prontamente denunciato l’accaduto ai Carabinieri Forestali. Il Parco stesso ha provveduto a ripulire la rive al fine di evitare che la sostanza si diffondesse ulteriormente, effettuando una serie di prelievi mirati per stabilire la natura dell’inquinamento e per valutare l’impatto che questo può avere nell’ambiente del lago, con le spese sostenute dall’Ente che saranno addebitate ai responsabili.

La preoccupazione è che anche l’acqua del Lago possa essere stata contaminata da tale materiale, ecco perché sono stati chiesti accertamenti.