Immediate dimissioni di sindaco, giunta e dell’intero consiglio comunale di Petrosino. A invocarle il gruppo consiliare di opposizione “Cambia Petrosino” dopo l’operazione di ieri con due arresti, tra cui un consigliere comunale di maggioranza ed un uomo vicino alla mafia. Ad essere emerso un presunto patto tra il consigliere e questo personaggio già condannato per mafia. L’accusa infatti è di voto di scambio politico mafioso. Ai domiciliari è finito il consigliere comunale Michele Buffa mentre il presidente del consiglio Aldo Caradonna è formalmente indagato.

“Grande sconfitta”

“Il grande rammarico – sostengono i consiglieri di opposizione – è soprattutto perché a pagare  le eventuali conseguenze saranno tutti i cittadini onesti. A pagare anche l’immagine del nostro Comune, che con fatica e lavoro abbiamo costruito negli anni. Per noi che ci siamo sempre battuti contro la mafia e ogni tipo di atteggiamento mafioso questa è una grande sconfitta. Chiediamo per questo che sia chiaro e inequivocabile il messaggio: ‘Petrosino dice no alla mafia’. E questo messaggio deve passare dalle dimissioni immediate di questa amministrazione e di questo consiglio comunale”.

Coinvolto anche il sindaco?

I consiglieri sono preoccupati perché in qualche modo da questa vicenda sarebbe stato tirato in ballo anche il nome del sindaco Giacomo Anastasi e per questo si chiedono anche le sue dimissioni. Il primo cittadino però smentisce in ogni modo un suo coinvolgimento: “Questo episodio attiene esclusivamente alle sfere personali di Michele Buffa e Aldo Caradonna – precisa -. Non riguarda in alcun modo l’attività della mia amministrazione sempre improntata al rispetto della legalità, alla lotta al malaffare e alla mafia. Non mi risulta di essere indagato e non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. In merito alle indiscrezioni di stampa che riportano di un mio asserito incontro con Marco Buffa, tengo a precisare che non ho mai avuto incontri riservati”.

L’opposizione insiste

“Proprio a sostegno di questo sindaco ‘nuovo’ – sostengono gli esponenti di Cambia Petrosino – i consiglieri di maggioranza si sono mossi per la ricerca di voti. Riteniamo che stando così le cose il risultato elettorale potrebbe essere stato viziato, condizionato, falsato. E sia chiaro, non si tratta di problemi legati alla sfera personale, ma esclusivamente politica”.

Le indagini

Le indagini partono dall’aprile del 2022, quindi nel pieno della campagna elettorale per le elezioni comunali a Petrosino. Secondo gli inquirenti Marco Buffa, condannato in primo grado per 416 bis, avrebbe incontrato alcuni candidati. Che già prima della tornata elettorale venivano appellati come vincenti. Marco avrebbe, infatti, svolto una vera e propria campagna elettorale, anche accompagnando Michele che ha ottenuto 196 voti nella lista “Alternativa per Petrosino”. Raccolta di voti “porta a porta”, nelle case popolari, in cambio di denaro, della promessa di lavori socialmente utili per sé e per alcuni amici, nonché dell’assunzione di amici nell’azienda dove lavorava il candidato sponsorizzato.

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