A Castellammare del Golfo, nel cuore di una delle località marine e turistiche più suggestive della Sicilia, nasce un luogo dove l’arte e l’artigianato hanno stretto un patto creativo, forse senza precedenti.

“La Nicchia Atelier” è di fatto uno spazio espositivo insolito, dove chi entra rimane colpito dall’originalità che i suoi creatori hanno voluto riservare all’ambiente che ospita le loro opere d’arte e artigianato. Lungo il corso principale del paese, rimane infatti quasi nascosto, se non fosse per l’esplosione di colori e luci in cui ci si imbatte improvvisamente passando. Luci e colori che incuriosiscono a attraggono con forza abitanti e turisti.

L’idea è il frutto della stretta sinergia creativa di Maurizio Cusenza e Sabrina Costa, artigiano l’uno e pittrice l’altra, amici di infanzia, che lungo il percorso della loro maturazione di ricerca espressiva hanno dato vita, insieme, ad un’unica, sorprendente e innovativa, applicazione strettamente tecnica, che ha aperto l’orizzonte a una forma di realizzazione stilistica che non ha solo coniugato le loro diverse opere, ma che ha generato in sé una nuova produzione artistica.

Maurizio da qualche anno utilizzando materiali di riciclo realizza lampade artigianali il cui design si presta all’arredo domestico con forme stilistiche che partono dal vintage ma che approdano anche al più accattivante post-modern, col gusto di chi sa che i propri manufatti non sono solo lampade, ma piuttosto rappresentano il punto di arrivo di una spinta creativa, che superando l’iniziale approccio artigianale esprime una propria forma estetica che può senz’altro dirsi Arte. Dice sorridendo: “Sono un’artigiano, ma è come se attraverso le mie lampade io possa vedere proiettata all’esterno la mia vera luce interiore”.

L’Atelier è di fatto un ambiente dove il gioco di luci e di ombre gioca un ruolo fondamentale, dove le lampade di Maurizio creano la giusta atmosfera per accogliere ed esaltare le opere pittoriche di Sabrina.

Sabrina Costa nel panorama artistico contemporaneo, ha già dagli anni ’90 affermato il suo elevato valore artistico, e nel corso dell’ultimo ventennio ha visto crescere e aumentare la sua popolarità a livello nazionale e internazionale.
Le sue opere rappresentano il susseguirsi di una tensione costante verso la ricerca di stili pittorici eterogenei, con l’utilizzo di tecniche grafiche ricercate, come l’iniziale tecnica ad olio che nel tempo a lasciato spazio alla tecnica ad acrilico e attualmente a più innovative tecniche miste.

A partire dal disegno e dal fumetto dei primissimi anni di produzione artistica in età giovanile, lo stile di Sabrina è assolutamente personale e riconoscibile: in alcune opere rispecchia un figurativo moderno (come in “Mondi”), che esce dagli schemi della tradizione classica, in altre porta avanti un attento studio che diviene un compromesso tra “continuità” e innovazione (come in “Chapeu”), e nelle ultimissime opere l’astratto trova uno spazio espressivo che regala a Sabrina una nuova forza artistica (come in “Rigel”).

In tutte le opere il filo conduttore è unico: Sabrina ci narra il suo inconscio, nelle sue opere figuartive esplode con le potenza delle immagini senza lasciare adito a equivoci narrativi del proprio sé, in quelle più astratte sono i colori e le tecniche usate a imprimere su tela ogni volta un’emozione diversa che alberga nel suo animo.

Vanta un curriculum espositivo di rilievo, corredato da pubblicazioni di pregio. Le sue opere hanno visto la loro partecipazione ad aventi come la Biennale internazionale del Mediterraneo “Meart”, dove vince il premio per “la migliore valorizzazione tonale”; alla Biennale delle Nazioni a Venezia nel 2018 dove vince il premio della critica “Effetto Arte”; a Face Art di Ascoli Piceno nl 2019 e altre ancora. Le sue opere sono state recensite da importanti critici e quotate dal Prof. Paolo Levi, e due delle sue opere sono inserite nel volume italiano “Collezione Sgarbi” curato dal critico d’arte Vittorio Sgarbi e nel “Catalogo Artisti” in vendita presso “Mandadori Store”.

L’incontro dopo svariati anni con l’amico Maurizio nella loro terra d’origine, porta infine l’artista a scoprire come le espressioni astratte dei suoi ultimi lavori, possono trovare maggiore forza attrattiva, se illuminate a led come Maurizio le propone. Nascono così, per puro gioco i loro primi lavori a quattro mani, dove da un lato Maurizio si cimenta anche lui a giocare insieme a Sabrina con tele e colori, scoprendo una spontanea vena pittorica e Sabrina dall’altro apprende come far funzionare un circuito elettrico, e perfeziona la potenza di alcune sue opere, con l’esito concertato di creare più di un complemento d’arredo e più di un’opera d’arte, i quadri a luci led.
Diventerà un obbligo per chi metterà piede a Castellammare del Golfo, fare una sosta all’Atelier, questo è certo!