“Le sue condizioni sono molto gravi. Non credo che la cella possa essere paragonata ad un ambulatorio medico. Non so se lo stanno curando bene”. Parla per la prima volta con RaiNews24 l’avvocatessa Lorenza Guttadauro, legale di fiducia oltre che nipote di Matteo Messina Denaro, a proposito del primo interrogatorio avvenuto nel carcere de L’Aquila due giorni fa, il 13 febbraio, tra il capo mafioso da lei assistito e il procuratore Maurizio De Lucia e l’aggiunto Paolo Guido che avevano trovato il detenuto “lucido, sereno e con tutte le cure necessarie”, conclude l’intervista di Valeria Ferrante.

La replica dei medici “condizioni generali di Messina Denaro sono buone”

“Le condizioni generali del paziente sono buone”. È quanto emerge da fonti sanitarie e carcerarie sullo stato di salute del boss mafioso Matteo Messina Denaro, rinchiuso in regime di 41bis nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila. Affetto da un tumore al colon, sta combattendo contro il male sostenendo le sedute di chemioterapia in un ambulatorio ad hoc ricavato di fronte alla cella. Replicando ha quanto detto dall’avvocato Lorenza Guttadauro, nipote e difensore dell’ex superlatitante, le stesse fonti sottolineano che quanto riportato dal legale “non corrisponde al quadro clinico”.

Mattarella: “La supremazia della legge sul crimine”

La cattura di Matteo Messina Denaro “manifesta la supremazia della legge sul crimine”. Con queste parole Sergio Mattarella definisce il senso di un suo incontro al Quirinale – tenuto riservatissimo – con un’ampia delegazione delle squadre che hanno arrestato il boss mafioso a Palermo.

Circa una settantina di persone che ieri sono salite al Colle nel massimo riserbo e che il presidente della Repubblica ha voluto salutare e ringraziare personalmente per testimoniare la riconoscenza delle istituzioni repubblicane per una cattura che, è stato sottolineato, ha chiuso il cerchio: Matteo Messina Denaro era infatti l’ultimo capomafia stragista ancora latitante. L’incontro è stato voluto dal presidente e ha richiesto un po’ di tempo e diverse cautele: è stato reso pubblico solo dopo 24 ore per permettere il rientro degli agenti più esposti. Lo conferma anche l’unica foto diffusa dal Quirinale che ritrae i vertici dell’Arma e non i volti degli “operativi” per ovvie ragioni di sicurezza.

Il ricevimento e i ringraziamenti

Nella sala degli Arazzi del Quirinale sono sfilati però tutti, guidati dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi e dal Generale di Divisione Pasquale Angelosanto, Comandante del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri. Con loro una folta rappresentanza di ufficiali, marescialli, brigadieri, appuntati e carabinieri del Ros, del Gruppo Intervento Speciale e dei Comandi territoriali di Palermo e Trapani dell’Arma.

Il presidente della Repubblica ha voluto così esprimere “la riconoscenza della Repubblica” per la cattura di Matteo Messina
Denaro “sottolineando come questo successo dell’azione della Magistratura e di tutte le Forze di Polizia, che vi si sono impegnate con tenacia e dedizione, abbia manifestato la supremazia della legge sul crimine e abbia rafforzato la fiducia dei cittadini in una società libera dalla presenza della mafia”.

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