Trenta minori stranieri del progetto FAMI Together delle strutture di primissima accoglienza “Mappamondo” di via Bellini, a Trapani, e “Care” di Salinagrande hanno preso parte questa mattina all’iniziativa solidale promossa dal Comune di Trapani in favore delle famiglie colpite dall’alluvione di giovedì scorso.
L’aiuto dei trenta giovani immigrati
Con indosso stivali di gomma e attrezzati di pale, i trenta giovani immigrati, sotto la guida degli operatori della cooperativa sociale Badia Grande che gestisce i centri di accoglienza, hanno dato un aiuto concreto per rimuovere il fango che ha invaso case, giardini e strade, trasportato all’esterno gli oggetti danneggiati, mobili, divani e raccolto i rifiuti che con la forza dell’acqua erano stati trasportati ovunque.
Le parole di Tallamona
“I ragazzi hanno compreso l’importanza del gesto di solidarietà che stavano facendo e si sono impegnati tantissimo- dice la referente del progetto Francesca Tallamona- Del resto, alcuni di loro hanno vissuto in prima persona l’alluvione dei giorni scorsi che ha comportato l’evacuazione, in elicottero e con i gommoni, dalla struttura che li aveva accolti dopo essere sbarcati in Italia. Passato lo spavento, hanno voluto fare qualcosa per il Paese che ha dato loro ospitalità”.
L’intervento della protezione civile
“Trapani e il circondario sono stati colpiti recentemente da quattro eventi alluvionali, di cui due veramente forti, preceduti da una allerta gialla o arancione. Si tratta di fenomeni meteo improvvisi, imprevedibili, che rilasciano copiose quantità di acqua in poche decine di minuti, sovraccaricando le fognature, i canali e i torrenti. Come Protezione civile siamo seriamente preoccupati perché questi eventi severi avvengono con maggiore frequenza in un contesto generale di cambiamenti climatici. Dobbiamo imparare a conviverci e fare le opere di prevenzione strutturale che mitigano il rischio, le quali, tuttavia, richiedono investimento di risorse e tempi lunghi”.
Lo afferma il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, che ha accompagnato questa mattina il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in visita nelle zone alluvionate del Trapanese. “Nelle more, dobbiamo garantire la sicurezza dei cittadini e dei beni attraverso una maggiore attività di previsione, con gli avvisi meteo, e di prevenzione, con l’allertamento delle strutture di Protezione civile, nonché soprattutto una forte azione di sensibilizzazione dei cittadini”, ha aggiunto.
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