La polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Trapani ha messo a segno l’ennesimo colpo contro l’introduzione di oggetti non consentiti all’interno della struttura. Durante una perquisizione straordinaria è stato trovato un cellulare, completo di carica batterie e cuffie. Il telefonino è stato sequestrato e l’episodio è stato segnalato alla magistratura.

I numeri dell’emergenza nel 2025

L’operazione di ieri non rappresenta un caso isolato, ma si inserisce in un quadro di costante monitoraggio che vede i reparti impegnati. E’ il secondo cellulare trovato in una settimana sette giorni, un dato che si somma al bilancio complessivo dell’anno 2025, che conta circa 90 dispositivi sequestrati all’interno della struttura trapanese. Questi numeri confermano l’efficacia e l’alto livello di operatività degli agenti, ma sottolineano contemporaneamente la pressione continua a cui è sottoposto il sistema di sicurezza carcerario.

La denuncia del Sinappe: servono interventi tecnologici

Il Sinappe è intervenuto sulla vicenda ribadendo una posizione portata avanti da anni, evidenziando come l’impegno umano debba essere necessariamente supportato da investimenti strutturali. Il sindacato chiede interventi concreti come la schermatura degli istituti per rendere inefficaci le comunicazioni mobili e l’adozione di sistemi tecnologici idonei a contrastare i sorvoli dei droni, spesso utilizzati per il recapito di materiali illeciti. L’organizzazione ha rinnovato il proprio plauso al personale di Trapani, chiedendo un giusto riconoscimento per la professionalità e il senso del dovere dimostrati quotidianamente a tutela della sicurezza della struttura.