La parentela col mazarese Pino Burzotta è uno dei temi al centro delle indagini dei carabinieri sull’uccisione del 47enne Giuseppe Marcianò, assassinato in contrada Bosco vecchio, nella frazione balneare di Tre Fontane, in territorio di Campobello di Mazara, vicino al confine con Triscina.
Era alla guida di una moto quando è stato sorpreso dai killer che lo hanno centrato con diversi colpi di arma da fuoco.
I sicari dopo il delitto hanno abbandonato, a circa 200 metri dalla sparatoria, l’auto, una Fiat Punto, usata per l’agguato, alla quale hanno appiccato il fuoco.
Sul posto per rilievi e indagini carabinieri del Nucleo investigativo di Trapani che stanno eseguendo perquisizioni e sentendo amici e persone che lo conoscevano per delineare la personalità della vittima e ricostruire le sue frequentazioni.
La salma è stata trasferita all’obitorio del cimitero di Mazara del Vallo dove sarà eseguita l’autopsia. Le indagini non trascurano alcuna ipotesi, anche se le modalità dell’agguato fanno pensare a un omicidio di stampo mafioso.
Giuseppe Marcianò, 47 anni, assassinato in contrada Bosco vecchio, nella frazione balneare di Tre Fontane, in territorio di Campobello di Mazara, vicino al confine con Triscina, era genero di Giuseppe ‘Pino’ Buzzotta, e non del fratello di quest’ultimo Diego.
Giuseppe ‘Pino’ Burzotta è stato arrestato e assolto dall’accusa di mafia. Diversa la sorte del fratello Diego, ritenuto capomafia di Mazara, condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Giovanni Ingoglia e Salvatore Guccione, uccisi tra il 1982 e il 1987.
Diego Burzotta ha anche una condanna definitiva a nove anni per associazione mafiosa e per l’attentato al vice questore Rino Germana’, sfuggito alla morte dopo un rocambolesco inseguimento da parte dei sicari dei clan nel settembre
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