I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Trapani, nel pomeriggio di ieri, hanno notato un bambino di otto anni da solo e visibilmente disorientato che vagava per una via del centro storico di Trapani.

Il bimbo disorientato

I Carabinieri si sono subito fermati per verificare la situazione. Il piccolo, di origini straniere, si era allontanato da un’attività commerciale senza dire nulla ai genitori impegnati nella gestione del negozio, ma si era perso. A quel punto i Carabinieri hanno cominciato a chiedere in zona ai diversi negozianti fino a quando uno di questi ha indicato di chi potesse essere figlio il bambino. Per il tramite della Centrale Operativa i militari dell’Arma riuscivano a contattare il padre che ancora non si era avveduto di quanto accaduto convinto che il figlio stesse giocando nella via davanti il proprio esercizio commerciale.

Si concludeva nel migliore dei modi la spiacevole avventura del bambino che, felice di aver percorso qualche chilometro sull’auto dei Carabinieri, veniva riaffidato nelle braccia del padre che ringraziava vivamente i militari per averlo aiutato.

Il bimbo ritrovato al Mugello

È stato trovato vivo il piccolo Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi, scomparso dalla sera di lunedì 21 giugno dalla sua casa colonica nei boschi di Palazzuolo sul Senio (Firenze), nell’Alto Mugello. Lo hanno reso noto i carabinieri.

Da quanto spiegato dalla prefettura, il bimbo sarebbe stato trovato a circa tre chilometri dalla sua abitazione. Il piccolo sembrerebbe in buone condizioni. Sempre dalle prime informazioni sarebbe stato un giornalista de La vita in diretta di Rai 1 a ritrovarlo: mentre saliva verso la casa avrebbe udito alcuni lamenti e rumori.

Il ritrovamento

È  stato trovato in fondo a una scarpata, a circa 2,5 km dalla sua casa. Nella notte erano state senza esito le ricerche del piccolo, figlio di una coppia tedesca.

Le forze dell’ordine sono state impegnate per tutta la notte nelle ricerche anche con l’ausilio di cani molecolari e attrezzatture sofisticate. Il territorio è anche impervio e la vegetazione molto fitta. Le squadre dei soccorritori si sono già date più cambi.

Ci sono state pure difficoltà di comunicazione perché la copertura della rete mobile in questa parte dell’Appennino è incompleta e ha molti vuoti lontano dagli abitati. I droni hanno sorvolato le aree scoperte, fuori dai boschi, per rilevare eventuali segni del passaggio del bambino.

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