La notizia rimbaza da Torino e lascia stupiti i siciliani e in particolare i trapanei che, alle prese con le polemiche fra l’inchiesta Mare Monstrum e lo strano ballottaggio mono candidato che ha trasfromato la città nel centro dell’attenzione italiana, si scoprono adesso anche terra di conquista da parte del terrorismo.

Trapani, infatti, avrebbe dato i natali a Francesco Cascio, ritenuto uno dei più attivi foreign fighter dell’Isis, un combattente unitosi all’esercito dello Stato silamico e che avrebbe portato con se anche la moglie Lara Bombonati, un’altra italiana ma del nord, 26 anni di Garbagna, piccolo borgo di collina in provincia di Alessandria.

L’identità e la storia della coppia di combattenti dell’Isis di origine italiana unitisi ale armate dello Stato Islamico non era stata resa nota fino ad ora. A togliere il coperchio alla vicenda è stato l’arresto di Lara avvenuto proprio sullecolline di Tortona. La Garbagna, tenuta d’ccohi da tempo dai servizi segreti italiani, era tornata in Piemonte. E’ stata arrestata su mandato della procura di Torino  quando stava per lasciare di nuovo il Paese per tornare ad unirisi alle truppe del Califfatto per la terza volta in ase alle notizie di intelligence italiano.

Fermata per la prima volta al confine fra Siria e Turchia, era rimasta in una cella turca per alcuni mesi. Poi espulsa da quel Paese era stata segnalata alle autorità italine che l’avevano tenuta d’occhio per diverse settimane. Adesso l’arresto prima che lasciasse nuovamente il territorio italiano.

Durante una telefonata intercettata dagli investigatori Lara avrebbe raccontato dell’uccisione del marito in battaglia proprio in Siria e della sua intenzione di tornare proprio su quelle colline a combattere anche per vendicarlo. Le circostanze della morte di Francesco cascio non sono note così come Digos e intelligence non sono stati in grado, fino ad ora, di confermare che Cascio sia realmente morto.

Ma la ricostruzione fatta dalla donna al telefono appare abbastanza precisa. Voleva diventare martire ed era impegnato nella spasmodica ricerca del jihad e per questo arebbe morto lo scorso 26 dicembre durante una non meglio precisata “irruzione armata” in un campo di addestramento in Siria. Secondo quanto emerge dalle indagini, sempre in base alla telefonata intercettata, la forte della coppia sarebbe stata lei e non viceversa. Lara racconta che a spingere il maritoad imbracciare il fucile sia stata proprio lei e che al rifiuto del marito di andare a sparare gli avrebbe intimato di “fare il proprio dovere”.

Francesco Cascio era nato a Erice, in provincia di Trapanie aveva vissuto per circa vent’anni a Castellammare del Golfo (Tp). Di lui pero’, nella cittadina siciliana, non hanno notizie da un anno.