E’ in navigazione verso Mazara del Vallo il peschereccio ‘Aliseo’, con sette uomini d’equipaggio, il cui comandante Giuseppe Giacalone è rimasto ferito dai colpi d’arma da fuoco sparati ieri da una motovedetta militare libica.

L’assalto libico in zona di protezione

L’assalto è avvenuto a 35 miglia a nord della costa di Al Khums, ‘all’interno della Zona di protezione di pesca nelle
acque della tripolitania’ come ha comunicato la Marina Militare intervenuta sul posto in soccorso con la fregata Libeccio. Un tratto di mare definito ‘ad alto rischio’ dalle nostre autorità.

L’arrivo dell’unità militare italiana ha convinto i militari libici a rilasciare l’imbarcazione che ha subito fatto rotta verso Mazara del vallo. Il peschereccio sta navigando alla velocità di circa 9-10 nodi all’ora; l’arrivo in porto e’
previsto per l’alba di domani. Le condizioni del comandante Giacalone, ferito lievemente anche alla testa da alcune schegge del vetro della cabina e medicato a bordo dai militari italiani, non destano preoccupazioni.

Le condizioni del comandante ferito

“A seguito degli accertamenti del medico di nave Libeccio che si è recato a bordo del motopesca Aliseo per verificare le condizioni di salute del Comandante, la ferita risulta di circa 2 mm sulla zona frontale. Probabilmente causata da schegge di vetro generate da alcuni proiettili che hanno colpito la plancia del motopesca. Il comandante risulta in
buono stato generale di salute” si legge in un comunicato della Marina Militare.

La protesta di Musumeci “Ora basta, Italia difenda i pescatori”

“Basta! Non ne possiamo più di queste azioni di violenza delle motovedette libiche contro i nostri motopescherecci. Non è tollerabile che i pescatori siciliani debbano andare a lavorare nelle acque internazionali con l’incubo di finire arrestati, sequestrati o persino mitragliati, senza colpa alcuna. Il governo italiano apra finalmente un confronto serio e risolutivo con Tripoli. Non vorrei pensare che per Roma la legittima tutela di interessi economici con la Libia debba fare dei pescatori siciliani una sorta di carne da macello” dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo l’attacco, al largo di Bengasi, al motopeschereccio di Mazara del Vallo.

“È assurdo che i pescatori siciliani debbano correre il rischio, persino, di perdere la vita andando nel Mare Mediterraneo per portare un pezzo di pane a casa. È assurdo che il governo italiano non abbia ancora avvertito la necessità di chiudere questa partita con il governo libico, una partita aperta da oltre cinquant’anni. È assurdo che si debba continuare a penalizzare un’economia, nel Sud Italia, sul banco di interessi molto più grandi, spesso inconfessabili” rincara la dose Musumeci questa mattina.

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