Pubblicò su Facebook alcune foto di un posteggiatore abusivo accompagnate da pesanti commenti come tanti se ne vedono. Un ‘attacco’ al sistema dei parcheggiatori abusivi che tanti siciliani non sopportano più.

Ma invece di scattare controlli a seguito della denuncia è scattata la querela del posteggiatore abusivo per calunnia e diffamazione aggravata dall’uso di internet.

L’incredibile episodio di ‘giustizia al contrario’ al quale i giornalisti sono, loro malgrado, abituati è accaduto a Trapani dove un automobilista di 41 anni, è finito davanti al giudice per le indagini preliminari Emanuele Cersosimo per il procedimento nato dalla proprio dalla querela del posteggiatore abusivo, di 30 anni, trapanese anche lui.

La vicenda è raccontata questa mattina dal Giornale di Sicilia. Il fatto è legato ad una operazione di sgombero della centralissima Piazza Vittorio operata dalla Polizia Municipale nell’autunno scorso e che destò un certo clamore perché frutto delle proteste di numerosi automobilisti

Fu allora che  G. C. pubblicò il suo post con foto su Facebook ritraendo S.M.. Il difensore di S. M. ha sostenuto che “non può trovare ragione che una persona, per così dire, si faccia giustizia da sé pubblicando foto ritratte all’insaputa, e quindi con difesa minorata, di chi si ritrova sbattuto in prima pagina, all’attenzione di moltissime persone, effetto questo che notoriamente i social network sono capaci di provocare”.

L’ avvocato difensore, Michelangelo Marino, ha anche citato anche un precedente riguardante, però il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, che, offeso su Facebook, ha ottenuto il risarcimento del danno.

Tuttavia la Procura della Repubblica ha chiesto già per due volte l’ archiviazione, perché il posteggiatore non è facilmente riconoscibile nelle immagini pubblicate. Il giudice Cersosimo si è riservato di decidere, cosa che farà, comunque, entro qualche giorno.

(foto archivio)