Il decreto del ministero delle Politiche Agricole di ripartizione delle quote di pesca del tonno rosso, ancora una volta non ha tenuto in considerazione le richieste avanzate dalla Regione Sicilia, che aveva posto l’accento su una più equa ripartizione delle quote, invertendo la rotta di premiare pochi e penalizzare molti – sono le parole di Vincenzo Figuccia deputato all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – un provvedimento quello sulla ripartizione dei contingenti nazionali di cattura del Tonno Rosso per il triennio 2018/2020 che disattende totalmente e mortifica le aspettative dei pescatori siciliani. É necessario chiedere un aumento della quota riservata alla pesca col sistema del palangaro (pari al 14%) per non penalizzare ulteriormente la flotta siciliana e diminuire la quota assegnata al sistema di pesca della circuizione (pari al 75%), che penalizza i piccoli pescatori a vantaggio di una gestione di grandi imprese.
L’ attuale distribuzione invece, assegna a una sola barca con il sistema della ‘circuizione’ poco più di 460 tonnellate, quasi quanto spetta all’intero sistema del ‘palangaro’ (circa 530 tonnellate), con l’aggravante che tale quota, distribuita fra tutte le imbarcazioni, rappresenta un quantitativo talmente irrisorio da impedire la stessa cattura del tonno.
Una mancata applicazione di quanto chiediamo, comporterebbe non soltanto una perdita di ricavo dalla vendita del tonno, ma un danno per l’intero indotto: dalla trasformazione ittica al pescaturismo.
Il tonno rosso – conclude Figuccia – ha un valore commerciale elevatissimo e anche pochi esemplari catturati rappresentano, per una famiglia di pescatori, una possibilità di reddito e occupazione spesso di vitale importanza. Per questo le comunità marinare e i pescatori tutti, vanno protetti con ogni mezzo pur di assicurare l’esperienza, tradizione e lavoro”.