Non è ancora conclusa l’ispezione del Ministero della Salute all’Asp di Trapani. Le notizie fino ad ora filtrate non riguardano una relazione conclusiva degli ispettori ma solo sintesi intermedie dell’attività degli inviati del Ministero. Mentre il manager Ferdinando Croce studia eventuali ricorsi alla sua sospensione, si attende che Roma si pronuncia.

Palazzolo guiderà l’Asp

Nel frattempo il Direttore amministrativo Danilo Faro Palazzolo, guiderà l’Asp di Trapani. Si è insediato questa mattina quale “sostituto del Direttore generale” dell’ASP Trapani. Lo scorso 25 settembre infatti il Direttore generale lo aveva delegato, ai sensi del Decreto Legislativo n.502/1992, “alle funzioni di Legale rappresentante dell’azienda in caso di assenza o impedimento”.

Palazzolo, dal 9 settembre 2024 direttore amministrativo aziendale, è un dirigente di lungo corso dell’Asp Trapani, dove ha ricoperto, tra gli altri, gli incarichi di Direttore dell’UOC Servizi di Staff e dell’UOC Risorse Umane. In passato ha anche guidato la Direzione amministrativa dell’ASP di Caltanissetta.

Le nomine di Croce

Intanto l’assessorato regionale alla Salute passerà al vaglio la legittimità di tutti i provvedimenti firmati dal manager dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce nelle ultime ore del suo incarico antecedenti la notifica della sospensione e l’avvio della procedura di decadenza.

Si tratta di una dozzina di incarichi di primariato e di ben due concorso banditi nelle ore in cui era ormai chiaro che sarebbe scattato il provvedimento di sospensione. Non basta, al vaglio andranno anche altre delibere assunte nelle settimane trascorse da quando è esploso lo scandalo a quando la regione ha deciso di adottare il provvedimento di sospensione.

La vicenda è sempre quella dei 3308 referti istologici in ritardo 206 dei quali riportanti diagnosi di tumore. Uno scandalo per il quale Schifani ha chiesto scusa e sottolinea come invece non lo abbia fatto Croce. La relazione degli ispettori regionali parla di gravi carenze gestionali proprio da parte di Croce e la prima relazione degli ispettori ministeriali, sulla quale contava il manager, va nella medesima direzione anche se l’ispezione è ancora in corso. Ma il manager non ci sta e continua la sua battaglia a tutela della propria immagine e del proprio operato