I carabinieri della compagnia di Marsala, dello squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia, del nucleo cinofili di Palermo Villagrazia e del 12^ reggimento carabinieri Sicilia, hanno eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal gip di Marsala su richiesta della procura, nei confronti di 14 indagati (11 in carcere, 2 divieti di dimora nel comune di Marsala e un obbligo di dimora), accusati, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (crack, eroina e cocaina), estorsione, riciclaggio di denaro e lesioni personali.

Le indagini

Le indagini si sono concentrate nella piazza di spaccio nel quartiere popolare di “Sappusi”, alla via Virgilio. Secondo gli inquirenti, anche la giovane morta per overdose ad ottobre 2021 (cui è seguito il tragico suicidio del compagno), si sarebbe rifornita in passato in quella “piazza di spaccio”. Secondo le indagini alcuni degli indagati sarebbero responsabili anche di estorsioni, lesioni personali e finanche di un tentato sequestro di persona per il recupero crediti da acquirenti che non pagavano le dosi acquistate.

Gli indagati

Gli indagati nell’operazione Virgilio con la quale è stata smantellata la base di spaccio a Marsala sono: in carcere Arianna Torre 43 anni, di Marsala, Alessia Angileri, 31 anni, di Marsala, Gisella Angileri, 37 anni, di Marsala,  Giuseppe Caruso, 34 anni di Palermo, Antonino La Mattina, 32 anni, di Palermo Giovanni Parrinello, 32 anni di Mrsala, Pietro Lombardo, 31 anni di Marsala, Alessio Cristopher Pantaleo, 34 anni di Marsala, Andrea Nizza, 34 anni di Marsala, Massimo Licari, 48 anni di Marsala, Vito Alessio Allegra, 21 anni di Marsala.

Divieto di dimora a Marsala per Jessica Torre, 34 anni di Marsala, Marilena Lungaro, 32 anni di Mazara del Vallo, e Antonino Davide Di Girolamo 42 anni di Marsala.

Tre gruppi per la vendita

Secondo le accuse la vendita della droga era gestita da tre gruppi di spacciatori, in concorrenza fra loro, al vertice dei quali figurava sempre una donna. Lo stupefacente, arrivava da Palermo attraverso corrieri che effettuavano viaggi su bus di linea, veniva tagliato (spesso grossolanamente) e ceduto all’interno delle abitazioni dei principali indagati, protette da sistemi di videosorveglianza per verificare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.

Alcuni assuntori, considerati a rischio di insolvenza da parte degli spacciatori, sarebbero stati costretti a consegnare ai pusher la carta del Reddito di Cittadinanza (fornendo i relativi PIN) in cambio di crack, eroina o cocaina. Un vero e proprio supermarket h24 della droga, talvolta anche “mal tagliata”, nella totale indifferenza dei pusher.

Il crack e gli assuntori

Tra gli assuntori di crack, secondo i Carabinieri, figura anche un giovane di una famiglia agiata che, in meno di un anno, avrebbe acquistato più di 1.300 dosi di droga pagando oltre 70.000 euro. Il giovane, non riuscendo tuttavia a pagare l’ultima tranche di stupefacente, cedutagli a credito, sarebbe stato addirittura costretto, tramite gravi minacce, a cedere l’autovettura e la moto di proprietà. La necessità di denaro avrebbe poi spinto il giovane a minacciare madre e una zia.

Nei suoi confronti il gip ha emesso un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip per estorsione e maltrattamenti. Gli investigatori ritengono inoltre di aver documentato le modalità con cui sarebbero state riciclate le somme di denaro ricavate con l’attività di spaccio, spesso avvalendosi di prestanome che mettevano a disposizione carte prepagate o conti correnti, sui quali gli assuntori di droga versavano i soldi, poi consegnato in contanti ai pusher.

L’omicidio del pregiudicato

Sempre nel mondo degli stupefacenti del marsalese, sarebbe maturato anche l’omicidio di un pregiudicato, ucciso a colpi di piede di porco lo scorso 26 settembre da uno dei principali indagati dell’odierna operazione, già arrestato per quel delitto. Dalle indagini è emerso che lo stesso indagato avrebbe anche tentato di introdurre droga (nascosta in confezioni di cioccolatini) nel carcere di Rossano Calabro dove, tra il 2019 e il 2020, era recluso per altri reati. Importante anche la collaborazione dei cittadini di Marsala che, su alcuni social network, avevano segnalato i presunti spacciatori, confermando così quanto già i Carabinieri stavano documentando con le loro attività tecniche.

50 mila euro trovati durante le perquisizioni

Nelle corso delle perquisizioni nell’operazione antidroga, Virgilio dei carabinieri della compagnia di Marsala che ha portato ad undici arresti sono stati sequestrati circa 50.000 euro in contanti. In alcune abitazioni sono state anche smantellate le telecamere abusivamente installate da alcuni indagati per verificare l’arrivo delle forze di polizia per eventuali controlli. Dieci degli indagati sono risultati percettori del reddito di cittadinanza. A 5 di loro era stato già revocato perché non riunivano più i requisiti.

 

Articoli correlati