Una terribile tragedia nel giorno di Pasquetta, su cui però c’è ancora un velo di mistero. È la vicenda di Tancredi Tarantino, 46enne giornalista d’inchiesta marsalese, dottore in legge, ricercatore universitario, impegnato in varie parti del mondo sul fronte dell’anticorruzione, morto lunedì scorso a Milano, travolto da un treno sui binari della linea M2 della metropolitana. L’ipotesi più accreditata al momento è quella del suicidio, ipotesi a cui però i familiari non credono.
Chi era Tancredi Tarantino
“Tancredi – scrive il fratello Germano Tarantino in una lettera inviata agli organi d’informazione – non avrebbe mai voluto che sua figlia e i nostri genitori provassero un dolore così grande. Cercheremo di capire cosa gli sia veramente accaduto”. Tancredi Tarantino era un operatore nella cooperazione internazionale, con una lunga esperienza in Sud America, in particolare in Ecuador, dove ha vissuto diversi anni, impegnato per la trasparenza nella pubblica amministrazione e diventando collaboratore di Mani Tese. Successivamente si era trasferito a Milano con moglie e figlia, diventando presidente di “ReCommon”, un’associazione che – come si legge sul suo sito web – “lotta contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società, in Italia, in Europa e nel mondo”.
L’indagine sulla morte
E proprio sul sito ReCommon sono stati pubblicati, nel corso del tempo, servizi di denuncia anche contro potenti compagnie petrolifere. “Tancredi – conclude la lettera del fratello – era una di quelle persone brillanti che ripudiava le ingiustizie ed era concreto, perché ‘bisogna almeno provarci’ e che si è speso per questo per quasi 30 anni”. Sulla morte di Tancredi Tarantino la magistratura milanese ha avviato un’indagine e una risposta potrebbe arrivare dalle immagini (se registrate) delle telecamere del sistema di video-sorveglianza interno della metro. Il giorno di Pasquetta, il treno ha travolto il 46enne marsalese verso le 15.30, vicino la fermata di Cascina Gobba, nella prima periferia milanese.
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