In Sicilia il lavoro continua ad essere un miraggio, e l’isola continua ad essere stritolata da storiche carenze e nuove emergenze che erodono in maniera costante il numero degli occupati: 8.000 in meno solo nel primo trimestre 2020, con un tasso di occupazione al 41,5%, la disoccupazione al 20% e il drammatico dato femminile al 22,7%.

Per non parlare dei giovani, con l’allarmante numero di 53,6 ragazzi tra i 15 e i 24 anni in cerca di un’occupazione e un esercito ancora più numeroso di Neet, ovvero coloro che non studiano e un lavoro non lo cercano nemmeno più.

I dati a confronto tra 2019 e 2020

Numeri drammatici e purtroppo in crescita, come certificano i dati Istat relativi al 2019 e 2020. La disoccupazione infatti, dopo il lieve calo rispetto al 2017 e 2018, ha ripreso a correre, passando dal 19 al 20%, a cui va aggiunta la sempre più ampia fetta di chi, dopo aver perso l’occupazione ha smesso di cercarla, e delle donne che, spesso dopo aver avuto un figlio, non riescono più a reinserirsi nel mercato del lavoro.

Una vera bomba sociale a cui si aggiunge la costante fuga di cervelli, che per l’isola ha costi altissimi. Chi infatti studia fuori, mantenuto con grandi sacrifici dalle famiglie, non rientra in Sicilia, e i migliori laureati nell’isola devono varcare lo stretto a caccia di fortuna.

Difficoltà delle aziende nel trovare figure professionali

Una situazione drammatica con effetti paradossali. Lo scoramento generale di intere fasce generazionali che si sono autoescluse dal mercato del lavoro sta infatti creando difficoltà a interi comparti che, con fatica, stanno provando a ripartire.

A iniziare da quello turistico, proseguendo con quello agricolo, vanamente a caccia di lavoratori stagionali. Proseguendo con l’edilizia, motore trainante per decenni dell’economia isolana e grande malato degli ultimi anni. Lavori pubblici, riconversione energetica e riqualificazione edilizia stanno dando un po’ di ossigeno al comparto, ma spesso non si trovano gli addetti per marciare a pieno regime.

C’è un settore però che più di tutti potrebbe rappresentare una prospettiva reale per molti giovani disoccupati, soprattutto nella fascia femminile tra i 25 e i 40, letteralmente espulsa dal mercato del lavoro. Si tratta del pubblico, soprattutto sanità e scuola ma anche Enti Locali, che dopo un decennio di blocco del turnover e i pensionamenti di massa, innescati da quota 100, si trovano nelle possibilità, e in molti casi nell’obbligo, di assumere e di farlo in fretta.

Il mondo della scuola

Il mondo della scuola in particolare è in pieno fermento, con agenzie specializzate come Formasys, (con sede a Casa Santa nel Comune di Erice ma attiva in tutta l’Isola), che offrono corsi di formazione professionale mirati per migliorare il punteggio in graduatoria dei docenti, ma anche master integrativi, pacchetti CFU e affiancamento per chi desidera entrare per la prima volta nel mondo dell’istruzione, oltre che a corsi professionalizzanti e per acquisire certificazioni da spendere in vari ambiti lavorativi.

Una possibilità concreta in un mercato che, per ripartire, ha prima di tutto bisogno di non smettere di formare i suoi giovani, e deve fargli tornare la voglia di rimettersi in gioco offrendogli possibilità concrete di occupazione e di potere finalmente iniziare un percorso stabile di vita. Ma deve anche offrire a chi già è dentro il mondo del lavoro la possibilità di progredire e crescere, senza per questo essere costretto ad abbandonare la sua terra.

Conclusioni

La Sicilia vive da anni una crisi profonda, ma allo stesso tempo è terra di immense ricchezze storiche e culturali e di grandi opportunità. I fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la transizione ecologica, il potenziamento del servizio sanitario, il turn over finalmente arrivato nel mondo della scuola e negli Enti Locali, sono opportunità che l’isola non si può permettere di farsi sfuggire, dando risposte a tutti gli under 40, soprattutto di sesso femminile, che non devono più essere costretti alla fuga per costruirsi una vita.

La strada giusta è formarsi e informarsi, per intercettare le possibilità di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Con la Sicilia che ha in mano tutte le carte giuste per rimettersi in piedi e iniziare a correre.