Un giovane è morto, intorno a mezzogiorno, per un incidente mentre stava praticando kitesurf nelle acque dello Stagnone di Marsala, di fronte la costa di Birgi. Per lui vani sono stati i soccorsi. Ancora non si conoscono né il nome, né la nazionalità della vittima.

Molti sono, infatti, gli stranieri che in quella zona praticano lo sport del kite surf. In analoghi incidenti, tra il 2018 e il 2019, altre quattro persone hanno perso la vita, spesso, a causa delle forti raffiche di vento.

L’ultima vittima a maggio 2019

Nel maggio del 2019, un turista tedesco di circa 40 anni perse la vita nella zona mentre stava praticando kite surf con un gruppo di amici. Secondo una prima ricostruzione dell’epoca l’uomo indossava una muta, ma una folata improvvisa di vento lo fece deviare e il suo corpo si è scagliato su una auto vettura, parcheggiata in zona. L’uomo si trovava in una zona libera e non era con nessun gruppo-scuola di kite surf.

Gli altri incidenti nella stessa zona

La tragica lista di incidenti continua e nel 2018 ve ne furono due a breve distanza. Il primo è del 19 settembre quando un francese di 45 anni, mentre si stava preparando al lancio, venne trascinato da una forte raffica di vento verso i vigneti lungo la riva di contrada Birgi.

L’uomo, che era in compagnia di alcuni amici appassionati dello stesso sport, era già allacciato al suo kite, ma nel corso delle operazioni preliminari fu investito da un’improvvisa raffica che fece alzare in volo il kite. Quindi fu trascinato per circa 400 metri lungo la terraferma, sbattendo ripetutamente al suolo e contro alcune piante.

L’altro è del 12 settembre: un uomo di origini polacche di 50 anni, in vacanza in Sicilia, che stava praticando questa disciplina morì. Il corpo è stato ritrovato a 15 metri dalla spiaggia di Mozia. A lanciare l’allarme un amico del turista.

Il 30 giugno del 2018, infine, un giovane morì annegato per colpa di un malore mentre faceva kitesurf.

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