Il gup di Marsala ha condannato a 20 anni di carcere i cugini Domenico e Pietro Centonze, rispettivamente di 40 e 47 anni, entrambi di Marsala (Trapani), processati con rito abbreviato per l’omicidio di due giovani ragazzi tunisini, uccisi a colpi di fucile il 3 giugno del 2015, in contrada Samperi, nei pressi dell’ex-distilleria Concasio.

Le vittime furono trovate a terra in una piccola piazzola, ancora a bordo dello scooter su cui stavano viaggiando. Sui loro corpi furono trovati segni di colpi di fucile da caccia caricato a pallettoni.

Le indagini, immediatamente scattate, portarono gli investigatori a un night club di Mazara del Vallo, non distante dal luogo dell’omicidio. Nel locale i due ragazzi tunisini avevano trascorso le loro ultime ore di vita. E proprio nel night uno di loro, Rafik El Mabrouk, aveva avuto una violenta discussione con Domenico Centonze, di professione pastore.

“Una lite nata quasi sicuramente – spiegano gli investigatori dell’Arma – perché il giovane tunisino si era intrattenuto con una ballerina del night scambiandosi anche il numero di telefono”. Centonze su tutte le furie prima avrebbe buttato in
malo modo i ragazzi dal locale e poi, insieme al cugino Pietro, li avrebbe inseguiti aprendo il fuoco all’altezza di contrada Samperi.
Per il pastore 40enne erano immediatamente scattate le manette, mentre il cugino era stato indagato.

Ora, a poco più di un anno dall’omicidio, il gup di Marsala ha giudicato colpevoli tutti e due, condannandoli a 20 anni di carcere ed emettendo nei confronti di Pietro Centonze un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che i carabinieri di Trapani e Marsala hanno eseguito immediatamente dopo l”udienza.

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