era membro di una associazione antiracket

Da imprenditore antiracket all’accusa di estorsione, no del Tribunale di Trapani alla sorveglianza speciale “Artale non è socialmente pericoloso”

La sezione penale e misure di prevenzione del Tribunale di Trapani ha rigettato la richiesta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nei confronti di Vincenzo Artale, 68 anni, formulata dalla procura di Palermo. Artale, difeso dall’avvocato Roberto Mangano, ha visto riconosciuta l’assenza di pericolosità sociale.

L’imprenditore è stato considerato in passato come un uomo antiraket, ma in seguito accusato dai pm di essere appartenente alla mafia di Castellammare del Golfo e Alcamo (Tp). Per questo motivo venne fermato nel 2016 nell’operazione ‘Cemento del Golfo’ assieme a Mariano Saracino, Vito Badalucco e Martino Badalucco. Una vicenda che creò scalpore visto che fino a pochi mesi prima dell’arresto Artale era membro dell’associazione antiracket e antiusura di Alcamo. L’imprenditore, in particolare, venne accusato di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Obiettivo, secondo i pm, era quello di creare un monopolio nel marcato dei calcestruzzi nel  mandamento di Alcamo.  Nel 2019 Artale è stato condannato a 3 anni di reclusione per estorsione ma non resse l’imputazione di associazione mafiosa rispetto alla quale il tribunale si pronunciò in maniera netta con un “il fatto non sussiste”.

Proprio per la mancata condanna per associazione mafiosa, Artale, difeso dall’avvocato Mangano, ha ottenuto un nuovo pronunciameno a suo favore. I giudici hanno, adesso, infatti rigettato la richiesta della Procura palermitana riguardante la sorveglianza speciale nei suoi confronti proprio per la presunta pericolosità sociale. I giudici sono andati anche oltre la mancanza di una condanna per mafia, assente perchè l’adesione alla consorteria mafios a’non sussite’. Secondo il Tribunale trapanese, tenuto conto dell’arco temporale trascorso dal 2013 ad oggi, e dal “netto abbandono da parte del preposto delle condotte sintomatiche di pericolosità, oltre che della interruzione dei suoi rapporti con gli esponenti della consorteria mafiosa, deve ritenersi che alla data attuale Vincenzo Artale non sia soggetto socialmente pericoloso”. 

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