La Polizia e la Direzione investigativa antimafia di Trapani dalle prima luci dell’alba hanno fatto scattare l’operazione freezer con la quale hanno eseguito sei arresti nell’ambito di una indagine sulla famiglia mafiosa di Alcamo cittadina al confine fra le province di Palermo e Trapani, in territorio trapanese.
Le manette sono scattate, insieme ad altri cinque uomini d’onore, per il capo mandamento, il dottor Ignazio Melodia già noto alle forze dell’ordine e arrestato in una precedente operazione. Melodia sarebbe stato affiliato a Cosa nostra dal boss latitante Matteo Messina Denaro.
(leggi qui chi è Ignazio Melodia e la storia della sua famiglia)
Lunga e complessa l’inchiesta. Gli uomini d’onore, infatti, temono le microspie degli inquirenti e mettono in pratica una serie di tattiche per evitare di essere intercettati. La mafia alcamese, in particolare, utilizzava per gli incontri una cella frigorifera e da qui il nome dato all’operazione.
A tradirli sono stati i cappotti. I mafiosi, infatti, si presentavano agli incontri con abiti pesanti anche in primavera ed estate e questo ha insospettito gli inquirenti che dopo qualche verifica hanno deciso di mettere le microspie e proprio in quella cella frigorifera. Hanno, così, registrato numerosi incontri che hanno permesso gli ordini di arresto di oggi.
Melodia, detto il dottore proprio perché ex medico dell’ufficio di igiene di Alcamo, aveva ormai in mano la mafia della zona e nelle intercettazioni si sarebbe vantato di comandare ormai su mezza provincia di Trapani.
Nell’inchiesta è confluita anche la denuncia di un imprenditore estorto che aveva registrato, per suo conto, l’estorsione.
Associazione mafiosa, estorsioni a imprenditori e condizionamento delle elezioni comunali di Alcamo sono i reati contestati.
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