Avrebbe costretto una donna in un bagno di un locale notturno a subire atti sessuali. La vittima, però, è riuscita a divincolarsi e fuggire via.

L’indomani mattina ha denunciato un uomo di 42 anni di Erice ai carabinieri. Dopo indagini i carabinieri della stazione di Trapani hanno eseguito un’ordinanza ai domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti dell’uomo accusato di violenza sessuale.

L’aggressione sarebbe avvenuta nello scorso mese di gennaio. La donna sarebbe riuscita a fornite dettagli che hanno consentito ai carabinieri di identificare il presunto aggressore.

Altri casi negli ultimi giorni

Le cronache degli ultimi giorni sono piene di casi di presunte violenze sessuali. Un 37enne senza fissa dimora, originario della provincia di Palermo, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 24 anni.

L’episodio è avvenuto sabato pomeriggio, 15 aprile, intorno alle 14, su un autobus di linea 11/C diretto ad Arcoveggio-Giardini, all’inizio di via Corelli.

L’uomo, seduto accanto alla giovane con la scusa di chiederle informazioni, ha iniziato a molestarla, accarezzandole le gambe, aprendole la giacca per toccarle il seno e palpeggiandola mentre la ragazza cercava di divincolarsi e gridando “lasciami stare”.

La scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza dell’autobus e l’uomo è stato fermato dall’intervento dell’autista, che ha bloccato le porte del mezzo e telefonato al 112.

Il 37enne è stato portato in carcere su disposizione della Procura di Bologna.

Ministero contro professore di Caccamo

Nei giorni scorsi, poi, il ministero dell’Istruzione si è costituito parte civile nel procedimento in corso a Piacenza, con le udienze preliminari, nei confronti di un professore di religione di Caccamo, accusato di aver abusato di 11 suoi studenti in un istituto superiore della città.

Ma, come ricostruisce il quotidiano Libertà, il ruolo dello Stato in questo processo è complicato: se da una parte si trova infatti fra le presunte parti danneggiate insieme a quattro studenti, dall’altra, nell’udienza che si è svolta a novembre, è stato chiamato come responsabile civile da tre degli studenti coinvolti.

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