È morto a 81 anni Vittorio Morace, ex presidente del Trapani calcio. Napoletano, classe 1941, armatore della Ustica Lines e della Liberty Lines, è stato il presidente più amato dai tifosi granata, non fosse altro perché giunse ad un passo dalla serie A.

Il sogno granata

Morace inseguì a lungo il sogno di agganciare la massima serie per la società granata. Riuscì a portare importanti nomi con la casacca del Trapani. Soprannominato “il comandante” per via della sua professione di armatore, dal 2005 al 2018 è stato presidente del Trapani calcio che ha portato alla scalata dall’Eccellenza alla Serie B. È stato anche, fino al 2016, presidente della Liberty Lines. Si è dimesso dall’incarico di presidente il 26 marzo 2018, in seguito all’indagine che lo ha visto accusato di corruzione, lasciando il posto a Paola Iracani. Ma da quel momento il Trapani è caduto in una crisi irreversibile scomparendo dal calcio che conta.

I guai giudiziari

Morace finì nei guai con l’inchiesta Mare Nostrum, che per l’appunto è ruotata attorno all’armatore Ettore Morace (figlio di Vuttorio, ndr). Immediata,mente la città si schierò con la famiglia Morace tanto che all’indomani dell’inchiesta apparvero dei cartelloni di solidarietà nei loro confronti. Le scritte furono affisse davanti ai cancelli della sede della Liberty Lines e del Trapani calcio.

Nel 2021 la restituzione dei beni

Lo scorso anno la sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo presieduta da Raffaele Malizia ha restituito agli armatori Vittorio ed Ettore Morace  i beni per oltre 10 milioni che gli furono a suo tempo sequestrati nell’ambito di questa inchiesta che li coinvolse. Sono state accolte le tesi degli avvocati Sergio Monaco, Alfonso Furgiuele, del Foro di Napoli, Giovanni Di Benedetto, Lorenzo Contrada e Fabrizio Biondo. I beni erano stati sequestrati nel corso dell’operazione “Mare Monstrum” del 2017 al proprietario della Liberty Lines, una delle compagnia di traghetti che gestiva i collegamenti tra l’isola e le isole minori. Secondo le indagini coordinate dalla procura, Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, avrebbero ottenuto dalla Regione, un bando su misura per potersi aggiudicare il servizio di trasporto marittimo.

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