L’operazione sul voto di scambio politico mafioso a Petrosino dei giorni scorsi accende dissidi mai sopiti all’interno del Pd. Ed a ricordarli è il segretario provinciale dei Dem Domenico Venuti. Da una parte ritiene grave quanto emerso riguardo a presunte collusioni di amministratori con la mafia. Dall’altra bacchetta i transfughi che alle elezioni dello scorso anno decisero di appoggiare l’attuale governo cittadino. Venuti parla di “scelte arbitrarie” e di un Pd che ha fatto delle scelte chiare. In pratica rivendica di aver fatto bene a non fare alleanze con l’attuale coalizione a sostegno della giunta in carica.

Scelte chiare nelle liste

“I fatti accaduti a Petrosino – commenta il segretario provinciale del Partito democratico di Trapani, Domenico Venuti – riaccendono i riflettori sulla nostra provincia. Sulla necessità di fare scelte chiare e nette nella formazione delle liste e nella scelta delle coalizioni per le prossime amministrative. Ringraziamo le forze dell’ordine e la magistratura per il lavoro svolto, consapevoli che siamo in fase di indagini. E dunque nessun giudizio deve anticipare gli esiti del lavoro degli inquirenti e degli eventuali processi che seguiranno”.

“Nostre decisioni azzeccate”

“Esprimiamo preoccupazione per ciò che sta emergendo – aggiunge Venuti – e per fatti che non riguardano soltanto l’operato personale di singoli. Ma che implicano, se accertati, ricadute politiche gravi. Il Partito democratico a Petrosino non è presente in consiglio comunale né in giunta, avendo perso le elezioni. Dai primi elementi che emergono sulla stampa viene confermata la bontà delle nostre decisioni nonostante le scelte arbitrarie di alcuni”.

La sospensione del consigliere

In seguito all’arresto per voto di scambio politico mafioso il prefetto di Trapani ha sospeso il consigliere comunale di Petrosino Michele Buffa. La misura cautelare e le gravi accuse ipotizzate hanno fatto scattare il provvedimento. Il prefetto Filippina Cocuzza ha notificato l’atto di sospensione ieri mattina. Buffa, 47 anni, eletto alla tornata elettorale del 12 giugno del 2022, secondo le indagini si sarebbe avvalso di un noto esponente della malavita, già condannato per mafia, per racimolare voti.

Le indagini

Le indagini partono dall’aprile del 2022, quindi nel pieno della campagna elettorale per le elezioni comunali a Petrosino. Secondo gli inquirenti Marco Buffa, condannato in primo grado per 416 bis, avrebbe incontrato alcuni candidati. Che già prima della tornata elettorale venivano appellati come vincenti. Marco avrebbe, infatti, svolto una vera e propria campagna elettorale, anche accompagnando Michele che ha ottenuto 196 voti nella lista “Alternativa per Petrosino”. Raccolta di voti “porta a porta”, nelle case popolari, in cambio di denaro, della promessa di lavori socialmente utili per sé e per alcuni amici, nonché dell’assunzione di amici nell’azienda dove lavorava il candidato sponsorizzato.

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