È scontro nel Pd in provincia di Trapani dopo che il segretario provinciale del Domenico Venuti, che è anche sindaco di Salemi, candidato alle elezioni regionali dello scorso 25 settembre, ha presentato un ricorso contro il neo deputato regionale dello stesso partito, Dario Safina, ex assessore del Comune di Trapani. Safina ha totalizzato 5.412 voti, 143 in più di Venuti.

Su cosa si fonda il ricorso di Venuti

Il ricorso di Venuti verte sulla presunta ineleggibilità del deputato regionale eletto e sostiene, attraverso i suoi legali, che Safina, nonostante si fosse dimesso dalla carica di assessore del Comune, ha continuato a essere consulente del sindaco, anche se a titolo gratuito, fino alle elezioni. Lo stesso Safina ha continuato a essere presidente del Circolo Tennis di Trapani, circolo che in più occasioni ha ricevuto finanziamenti regionali.

“Nessuna strategia di rivalsa politica”

“L’iniziativa che ho intrapreso attraverso i miei legali non fa parte di alcuna strategia di rivalsa politica – sostiene Venuti spiegando le motivazioni del suo ricorso sui possibili motivi d’ineleggibilità di Dario Safina all’Ars.– si tratta di una vicenda che attiene esclusivamente alla sfera dell’esercizio del diritto. Il lavoro fatto da tutto il Pd trapanese in occasione delle elezioni regionali è stato straordinario, e per questo ho ringraziato e continuerò a ringraziare tutte le componenti del partito, ma la possibilità di verifica di uno status rispetto ai principi sanciti dalla legge è garantita dal nostro ordinamento ed è soltanto ai giudici che spetta questo giudizio. Ci sarà un confronto sereno tra le parti nelle sedi competenti e si accetterà con serenità l’esito finale”.

“La vicenda riguarda materia elettorale”

“Quando ho valutato attentamente la possibilità di una verifica legale su quanto accaduto sapevo che avrei attirato su di me le critiche di tanti per via del mio ruolo di segretario provinciale del Pd, ma torno a sottolineare come la vicenda non sia politica ma riguardi esclusivamente la materia elettorale – prosegue Venuti -. Mi chiedo quindi se non sia legittimo, in uno stato di diritto, per un candidato una normale verifica sulla regolarità di quanto accaduto rispetto alla legge. Si tratta di passaggi già accaduti in passato e che nulla hanno a che vedere con gli equilibri interni al Pd. Attenderò con la massima serenità che la magistratura svolga le sue valutazioni e nel frattempo continuerò a lavorare per il partito che mi è stato affidato in provincia di Trapani”.

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