In seguito all’arresto per voto di scambio politico mafioso il prefetto di Trapani ha sospeso il consigliere comunale di Petrosino Michele Buffa. La misura cautelare e le gravi accuse ipotizzate hanno fatto scattare il provvedimento. Il prefetto Filippina Cocuzza ha notificato l’atto di sospensione questa mattina. Buffa, 47 anni, eletto alla tornata elettorale del 12 giugno del 2022, secondo le indagini si sarebbe avvalso di un noto esponente della malavita, già condannato per mafia, per racimolare voti. Sulla base della misura cautelare il prefetto ha sospeso il consigliere.

Le reazioni politiche

Intanto questa mattina c’è stata la presa di posizione del gruppo consiliare di opposizione “Cambia Petrosino” dopo l’operazione di ieri con due arresti, tra cui un consigliere comunale di maggioranza ed un uomo vicino alla mafia. Sarebbe anche indagato il presidente del consiglio Aldo Caradonna è formalmente indagato. Ad essere invocate le dimissioni di tutta l’amministrazione e del consiglio comunale in blocco.

Coinvolto anche il sindaco?

I consiglieri sono preoccupati perché in qualche modo da questa vicenda sarebbe stato tirato in ballo anche il nome del sindaco Giacomo Anastasi e per questo si chiedono anche le sue dimissioni. Il primo cittadino però smentisce in ogni modo un suo coinvolgimento: “Questo episodio attiene esclusivamente alle sfere personali di Michele Buffa e Aldo Caradonna – precisa -. Non riguarda in alcun modo l’attività della mia amministrazione sempre improntata al rispetto della legalità, alla lotta al malaffare e alla mafia. Non mi risulta di essere indagato e non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. In merito alle indiscrezioni di stampa che riportano di un mio asserito incontro con Marco Buffa, tengo a precisare che non ho mai avuto incontri riservati”.

Le indagini

Le indagini partono dall’aprile del 2022, quindi nel pieno della campagna elettorale per le elezioni comunali a Petrosino. Secondo gli inquirenti Marco Buffa, condannato in primo grado per 416 bis, avrebbe incontrato alcuni candidati. Che già prima della tornata elettorale venivano appellati come vincenti. Marco avrebbe, infatti, svolto una vera e propria campagna elettorale, anche accompagnando Michele che ha ottenuto 196 voti nella lista “Alternativa per Petrosino”. Raccolta di voti “porta a porta”, nelle case popolari, in cambio di denaro, della promessa di lavori socialmente utili per sé e per alcuni amici, nonché dell’assunzione di amici nell’azienda dove lavorava il candidato sponsorizzato.

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