La crisi rischia di colpire i due pilastri dell’economia siciliana, le imprese e le famiglie. Lo ha detto a Talk Sicilia il presidente di Confcommercio, Gianluca Manenti. L’intervista integrale sarà disponibile alle 15 su Blogsicilia.it e sulla nostra pagina facebook. Per chi volesse seguire in tv questo episodio di Talk Sicilia, l’appuntamento è alle 18.00 su Video Regione, al canale 14 del digitale terrestre.

Manenti, bloccare la Sicilia per un giorno contro il caro bollette

Per Manenti, è necessaria una risposta comune: “è un discorso che non riguarda soltanto le imprese, ma i due pilastri dell’economia siciliana che sono l’impresa e la famiglia. Abbiamo deciso di organizzare una grossa mobilitazione. Il denominatore comune è quello di poter dare voce a questo grido unanime di tutta la popolazione siciliana. Chiediamo che questa crisi, che secondo noi è più forte della pandemia, venga affrontata rapidamente dal mondo politico”. L’idea di Confcommercio è lo stop di una giornata a tutte le attività in Sicilia. Ma c’è un limite: “non troviamo in questo momento interlocutori perché la politica sembra di non saper risolvere questo momento”.

“Nuovo paradigma economico, si vince o si perde insieme”

Il presidente di Confcommercio Sicilia auspica un nuovo metodo: “dobbiamo essere uniti nella logica di risoluzione, perché abbiamo un nuovo paradigma economico, sociale e anche politico. Ce l’ha dato la situazione della pandemia. Quindi tutto è cambiato e quindi anche la rappresentanza deve cambiare. Non dobbiamo avere delle paratie stagne tra sindacati e imprese. Quando c’è una crisi, quella crisi riguarda tutti e quindi, per usare una metafora calcistica, ci dobbiamo mettere la maglia della Nazionale, quindi una maglia che contraddistingue tutti. Quindi non c’è una categoria di serie A di serie B”.

Manenti, “al momento non abbiamo interlocutori politici”

Per Manenti, è fondamentale la rapidità nell’affrontare il problema. “Perché non possiamo aspettare? – spiega – perché a mano a mano che c’è questa moria di imprese da qui in avanti è difficile poi ritornare indietro. Allora dobbiamo porre delle soluzioni efficienti, efficaci. Ma anche delle prospettive future, perché ormai abbiamo l’esperienza dello shock economico e sociale che abbiamo avuto con il Covid. Il paradigma deve essere diverso. Paradigma deve essere quello di una rivoluzione e soprattutto di un’interlocuzione costante con la nuova politica”.

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