Scatta il sequestro beni nei confronti di Vitale Salvatore Collura imprendiotre di 64 anni di Castronovo di Sicilia in Provincia di Agrigento, attualmente detenuto con l’accusa di associazione mafiosa. La Direzione investigativa Antimafia ha bloccato complessivamente immobili e società per un valore di 550 mila euro.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, Presidente dr. Giacomo Montalbano, sulla base delle risultanze delle indagini bancarie e patrimoniali espletate dalla D.I.A. agrigentina, d’intesa con il Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del “Gruppo Misure di Prevenzione”, della D.D.A. di Palermo. Nel 2002, Collura indagato per associazione di tipo mafioso, è stato tratto in arresto da personale della Dia., in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma, Gip Simonetta D’Alessandro, nell’ambito dell’operazione “COBRA”.

Da quella attività investigativa era emerso l’elevato grado di partecipazione raggiunto da Collura nell’ambito della criminalità organizzata di tipo mafioso, in quanto lo stesso, secondo l’accusa, aveva avuto cointeressenze non solo con i sodalizi criminosi operanti nelle province di Agrigento, Palermo, Catania e Roma, ma anche con quelli del nisseno, come il clan Madonia di Gela. Nel 2011, Collura è stato anche indagato nell’ambito dell’indagine antimafia denominata “KAMARAT”, nell’ambito della quale veniva emesso provvedimento restrittivo dal Tribunale di Palermo.

In questo contesto, il Giudice per le Indagini Preliminari rigettava la richiesta di emissione del provvedimento a carico di Vitale Salvatore Collura, per insussistenza di gravi indizi di colpevolezza. Ma in seguito, per le stesse accuse, Collura veniva condannato dalla Corte di Assise d’Appello di Palermo nel maggio del 2014, ad 8 anni di reclusione per il reato di associazione mafiosa.

Sotto sequestro finiscono adesso 2 fabbricati, quota parte di 26 terreni, un’impresa individuale agricola e il relativo compendio dei beni aziendali, nonchè numerosi rapporti finanziari (conti correnti bancari, conti deposito titoli, buoni postali, carte di credito), per un valore di oltre 550.000 Euro.