La via della cacaina e dell’Hashiosh partiva dall’Albania e passava dalla Puglia per arrivare in Sicilia attraverso i bus di linea che venivano imbarcati sui traghetti Caronte da e per Messina. Lo hanno scoperto i  finanzieri del Comando Provinciale della città dello Stretto che stanno dando esecuzione ad un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, Daniela Urbani, che ha disposto 9 misure cautelari, tre delle quali in carcere e sei agli arresti domiciliari, nei confronti di appartenenti ad un’organizzazione criminale che gestiva un lucroso traffico di stupefacenti (hashish e cocaina) tra l’Albania, la Puglia e Messina.

L’operazione è stata avviata a seguito del sequestro di 5 panetti di sostanza stupefacente del tipo “hashish” del peso complessivo di circa kg. 5, e di 50 grammi circa di “cocaina”, effettuato dai Finanzieri del Gruppo di Messina in servizio agli arrivi degli imbarcaderi privati della società “Caronte & Tourist.

Le successive attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, hanno permesso al locale Nucleo di Polizia Tributaria di ricostruire una pluralità di viaggi illeciti finalizzati all’acquisto dei carichi di droga, di chiarire il modus operandi dei trafficanti e di individuare una consorteria criminale, operante nel comprensorio messinese capeggiata da tre fratelli una donna C. G. e due uomini (C.G. e C. M.).

Il gruppo criminale, diretto dalla donna, pianificava con i fornitori pugliesi ed albanesi i viaggi illeciti, grazie  all’ausilio di “fedeli” corrieri, che sfruttavano il servizio navetta (da qui il nome convenzionale dell’operazione di polizia denominata “SHUTTLE”) dei pulmann di linea Puglia/Sicilia, per trasportare i carichi di droga, dal capoluogo pugliese a Messina.

La droga, una volta giunta a Messina, veniva consegnata ai pusher locali che avevano il compito di curarne la cessione ai consumatori.

Le partite di sostanze stupefacenti sequestrate e quelle contrattate dagli indagati, individuate con la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, quasi mezzo milione di euro. Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze, i finanzieri del nucleo PT hanno proceduto a numerose perquisizioni.

Le persone colpite da ordinanza sono 8 cittadini italiani e un cittadino albanese. I reati contestati sono traffico di stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

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