La Terra è sul punto di affrontare una delle tempeste solari più intense degli ultimi anni, con i primi effetti attesi già per stasera, venerdì 10 maggio. Si prevede che l’apice della tempesta si verifichi domani. Questo evento è il più significativo dal 2005.

L’allerta della Noaa

Il Centro di previsione meteorologica spaziale dell’agenzia americana Noaa ha elevato la classificazione della tempesta al livello G4, definendola “severa”. Questo livello, il secondo più alto della scala, suggerisce possibili interruzioni alla rete elettrica e ai sistemi di navigazione satellitare, come il GPS. Inoltre, potrebbe causare problemi ai satelliti e ai veicoli spaziali. Un effetto collaterale positivo è l’aumentata visibilità delle aurore boreali, che potrebbero essere osservabili anche a latitudini insolitamente basse.

L’origine della tempesta

L’origine di questa tempesta solare è un enorme gruppo di macchie solari, noto come AR3664, che si estende per circa 200.000 chilometri, quasi 16 volte il diametro della Terra. Questa è una delle regioni più grandi e attive di questo ciclo solare, iniziato nel dicembre 2019. La dimensione di AR3664 è comparabile con quella del famigerato gruppo di macchie solari di Carrington, che nel 1859 causò estesi danni, come incendi agli uffici del telegrafo e aurore visibili vicino all’equatore.

Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste, all’ANSA ha spiegato: “L’attività solare si manterrà intensa anche nel prossimo periodo, ci stiamo avvicinando al picco”, aggiungendo che “la regione AR3664 è caratterizzata da una grande complessità, con campi magnetici molto intensi che causano una situazione particolarmente instabile ed è così grande che è visibile anche a occhio nudo, ovviamente sempre con un’adeguata protezione”.