Diversi striscioni di dissenso verso la premier Giorgia Meloni, con contestazione finale sotto l’albero Falcone rivolta ad alcuni personaggi di spicco della politica siciliana. Si è concluso così il corteo del 23 maggio a Palermo. Presenti diverse categorie civiche, studenti, ed esponenti del mondo politico. Fra questi anche il segretario del Partito Democratico Elly Schlein, che ha seguito la mobilitazione per una parte del tragitto, per poi raggiugere l’area autorità all’albero Falcone.

I manifestanti, alcune centinaia, sono partiti intorno alle 16 dalla facoltà di Giurisprudenza. Qui alcuni componenti del corteo hanno inscenato un flashmob con alcuni partecipanti travestiti da forze dell’ordine. Sotto di loro uno striscione rivolto contro la leader di Fratelli d’Italia. Una chiara rievocazione degli scontri avvenuti un anno fà in via Notarbartolo. Il corteo ha poi proseguito il percorso su via Maqueda e via Libertà, per terminare il proprio tragitto intorno alle 17.30 all’albero Falcone. Qui, una volta concluso il tradizionale minuto di silenzio, alcuni manifestanti hanno urlato diversi slogan contestando, fra gli altri, il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani.

Striscioni contro il Governo Meloni al controcorteo

Un corteo iniziato con il ricordo, da parte dei manifestanti, degli scontri avvenuti lo scorso anno in via Notarbartolo. Alcuni ragazzi si sono travestiti da forze dell’ordine, esponendo uno striscione di protesta contro la premier Giorgia Meloni che recitava “Presidente Meloni, i vostri manganelli non garantiscono ordine pubblico ma solo abusi di potere”. Un corteo al quale hanno partecipato diverse sigle. Dal movimento Our Voice al sindacato CGIL. Presenti diversi volti dell’antimafia. Fra questi Luisa Impastato, nipote dello scomparso Peppino, e Nino Morana, nipote di Vincenzo Agostino. “La sensazione che ho è che non dobbiamo dare peso agli esponenti politici, a chi scende da Roma – ha dichiarato Morana -. Ho fiducia nei ragazzi. Mi sento sollevato dalla loro presenza nel continuare a chiedere giustizia per chi ha perso la vita. Sto portando avanti la lotta di mio nonno come mi ha insegnato lui, parlando nelle scuole e ai giovani“.

Schlein: “Affinare mezzi di contrasto alle mafie”

Un corteo nel quale hanno partecipato diversi esponenti politici. Tutti molto vicini al mondo di sinistra. Fra questi il deputato regionale del PD Anthony Barbagallo e l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando. A prendersi la scena però è stata il segretario Dem Elly Schlein, giunta a Palermo per partecipare alle celebrazioni del 23 maggio.

Intervenuta ai microfoni dei giornalisti, la Schlein ha ribadito l’importanza di essere oggi a Palermo. “Bisogna continuare a rinnovare l’impegno della nostra parte politica contro ogni forma di criminalità organizzata e le infiltrazioni della mafia dentro alle istituzioni, alla politica e al mondo economico. Dobbiamo affinare i mezzi di contrasto. La mafia cambia forma e continua ad infiltrarsi. Dobbiamo mettere in comune a livello europeo gli strumenti di contrasto. Ci siamo battuti negli scorsi anni per il riconoscimento degli ordini di confisca e di sequestro. Sui beni confiscati c’è molto da fare in Italia e in Europa. La direzione sbagliata è quella di innalzare il limite del contante e i subappalti a cascata. Dobbiamo mettere in condizione le forze dell’ordine e la magistratura per fare i controlli necessari“.

Lagalla e Schifani contestati sotto l’albero Falcone

La manifestazione si è conclusa intorno alle 17.30 in via Notarbartolo, all’incrocio con via Leopardi. Dopodichè, il corteo si è ufficialmente sciolto anche se una numerosa rappresentanza di manifestanti si è recato nei pressi del palco autorità posto davanti all’albero Falcone. Qui hanno prima gridato “fuori la mafia dallo Stato” e poi, una volta concluso il tradizionale minuto di silenzio, hanno rivolto diversi cori di protesta ad alcuni personaggi di spicco della politica siciliana. Fra questi Marcello Dell’Utri, l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, l’attuale governatore Renato Schifani e il sindaco Roberto Lagalla. Al di là dei toni usati, la manifestazione si è svolta pacificamente e senza episodi di violenza, a differenza di quanto avvenuto lo scorso anno.