“Non è sceso in particolari, sono due tragedie, una immensa e irreparabile che è quella di Sara, alla cui famiglia va il nostro pensiero, e quella di un’altra famiglia che si trova in questa situazione così difficile”. A dirlo, come riferisce l’AGI, è l’avvocato Raffaele Leone, al termine dell’interrogatorio di Stefano Argentino, in carcere a Messina per il femminicidio di Sara Campanella, la studentessa di Misilmeri uccisa lunedì sul viale Gazzi a Messina. “Ha risposto ad alcune domande che sostanzialmente sono state risposte conferma degli adempimenti”, ha aggiunto il legale.

Interrogatorio durato due ore

“L’interrogatorio è durato circa due ore – ha proseguito – non ha spiegato perché l’ha uccisa, sulle motivazioni non ha detto nulla, la mia valutazione è che si tratta del classico femminicidio. Si è reso conto di quello che ha fatto ed è in uno stato di profonda prostrazione, è molto chiuso”.

“Aveva un interesse per Sara”

Nel corso dell’interrogatorio” è tornato sempre al suo rapporto con Sara Campanella, anche quando non gli veniva posta la domanda. Per esempio, quando gli hanno chiesto le motivazioni del gesto, ha cominciato a raccontare che aveva un interesse per Sara. Ritiene che Sara avesse un interesse per lui, ma che questa cosa non si era mai concretizzata in un fidanzamento”.

La mamma di Sara, “vogliamo giustizia”

“Noi vogliamo giustizia per Sara, perché ora c’è il buio. Non ce n’è spiegazione per un fatto così… Lei non ci ha detto mai niente, perché Sara era un’anima gentile e voleva persuadere dei suoi no quel ragazzo con gentilezza. Ma bisogna denunciare, bisogna denunciare”. Lo ha detto la Cetty Zaccaria, mamma della 22enne Sara Campanella.