“Il Centrodestra sta implodendo ovunque in Sicilia. Le forze civiche e quelle alternative alla destra uniscano gli sforzi per governare gli enti intermedi lasciati allo sbando dalla destra con infiniti e devastanti commissariamenti”.
È questo l’appello del coordinatore siciliano del M5S, Nuccio Di Paola, in vista delle elezioni provinciali di secondo livello del prossimo 27 aprile. Di Paola cerca di inserirsi nel momento di difficoltà del centrodestra, ampiamente previsto da alcuni esponenti dello stesso centrodestra ancora prima che le trattative iniziassero e considerato una conseguenza del sistema elettorale di secondo livello.
Di Paola cerca di inserirsi nelle spaccature
“I segnali di grosse spaccature nel centrodestra che arrivano da tutta la Sicilia – dice Di Paola – sono inequivocabili, e la cosa non ci sorprende, visto che quando ci sono in ballo poltrone, da quelle parti il copione è sempre lo stesso. Noi possiamo e dobbiamo assumerci la responsabilità di cercare di voltare pagina ora”.
La situazione a sinistra
Ma se è vero che il centrodestra non trova pace ne accordi è altrettanto vero che a sinistra la situazione è simile. Mettendo da parte le posizioni estreme come quella di Siracusa dove si è cercato di far passare per espressione di sinistra il candidato proposto dal centrodestra e dove, dopo qualche tensione, sembra arrivata l’annunciata pace, le indicazioni fornite dai tavoli di opposizione non sembrano quelle migliori per mettere insieme i civici.
Il primo appello dell’unità del centrosinistra, girato due settimane fa, si rivolgeva alle forze civiche ma con chiaro messaggio “che non hanno mai avuto a che fare con pezzi del centrodestra”.
La posizione di duri e puri
Una posizione da duri e puri che in politica non ha mai pagato e non può pagare in questo tipo di elezioni di secondo livello visto che le forze civiche presenti in massa nei comuni siciliani sono sempre venute a patti, a livello locale, con pezzi del centro destra: qui gli autonomisti, lì i centristi di varia natura ed espressione. Senza una marcia indietro su quella esclusione il nuovo appello pentastellato rischia di cadere nel vuoto.






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