Elezioni in vista per il Consiglio Nazionale degli Studenti universitari (CNSU). Scaduto il mandato infatti, gli studenti di tutti gli atenei italiani sono chiamati alle urne per eleggere, o quantomeno provare a fare eleggere, un loro candidato all’interno dell’organo. Tra gli eletti del prossimo mandato, a causa dell’insufficiente affluenza ai seggi, l’università degli studi di Palermo non sarà, a meno di clamorosi colpi di scena, rappresentata.
Cosa è il CNSU
Il CNSU è l’organo consultivo del Ministro per i temi relativi agli studenti universitari e di rappresentanza degli studenti iscritti ai corsi attivati nelle università italiane, di laurea, di laurea specialistica e di specializzazione e di dottorato. E’ composto da 28 membri eletti dagli studenti, da un componente eletto dagli iscritti ai corsi di specializzazione e da un componente eletto dagli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca. formulando proposte ed essere ascoltato dal ministro in tema universitario, con voce in capitolo su questioni di rilevanza nazionale riguardanti progetti di riordino del sistema universitario, la didattica e la condizione studentesca, con l’obbligo di risposta entro 60 giorni. La carica dura 3 anni, al termine dei quali nuove elezioni rinnovano l’organo, all’interno del quale vengono eletti un presidente e 3 membri che compongono l’ufficio di presidenza.
I candidati di Unipa
Tra le 9 liste a disposizione degli studenti italiani, in 3 di queste è possibile trovare uno studente immatricolato all’università di Palermo: Manuel Mendola nella lista “confederazione degli studenti”, Francesco Cerami in “Udu, liste indipendenti liste di sinistra” e Gaetano Pantano per “primavera del Sud”. Tutti e 3 i candidati sono supportati da diverse associazioni universitarie che, in alleanza o singolarmente, provano a racimolare più elettori possibili a favore del proprio candidato. Ma nonostante gli sforzi di tutti, potrebbe non bastare
Scarsa affluenza ai seggi
Quello che si è riscontrato in data 14 maggio, il primo dei 2 giorni di elezioni, è parecchio preoccupante. La presenza degli elettori ai seggi per il CNSU è ben sotto le aspettative: solo il 10% degli studenti immatricolati ha espresso una preferenza, con la quasi totalità degli studenti che non si è presentata alle urne. Per quanto quello del consiglio nazionale degli studenti sia l’unico voto da dover esprimere in presenza, andando fisicamente al seggio di appartenenza del proprio dipartimento, non è comunque giustificabile. Non deve essere l’abitudine a votare da casa o dal cellulare a penalizzare la votazione in presenza dell’organo degli studenti più importante a livello italiano: Palermo rischia di non avere, all’interno dell’unico apparato riconosciuto dal MUR, una voce di rappresentanza per gli interessi del nostro ateneo su scala nazionale. Per quanto non vi sia un minimo di affluenza, tutto dipende dal numero di voti di ogni ateneo, nel caso di Palermo degli atenei del sud Italia. Ma vista la situazione in corso, e la consueta divisione tra le associazioni universitarie, il rischio di non portare le insegne di Unipa al ministero dell’istruzione è più che concreto.






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