I passeggeri in partenza dagli aeroporti italiani per voli nazionali o verso i Paesi dell’area Schengen non dovranno più esibire un documento d’identità al gate. Basterà mostrare la carta d’imbarco, come annunciato in esclusiva dal Corriere della Sera dopo una disposizione dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), autorizzata dal Ministero dell’Interno. La novità, già testata su alcune tratte come il volo Ryanair Bergamo-Minorca del 6 luglio scorso, è ora estesa a tutti gli scali italiani.

Un passo verso la semplificazione

La nuova regola, introdotta nell’ambito di una revisione del Programma nazionale per la sicurezza dell’aviazione civile, elimina l’obbligo per le compagnie aeree di verificare la corrispondenza tra il nome sulla carta d’imbarco e quello sul documento d’identità al momento dell’imbarco. Secondo l’ENAC, “la mancata applicazione della verifica della concordanza non compromette un adeguato livello di sicurezza”, grazie ai rigorosi controlli già effettuati ai varchi di sicurezza con metal detector e macchine radiogene. Questo cambiamento avvicina l’esperienza di viaggio in aereo a quella in treno, riducendo i tempi di imbarco e semplificando le procedure per i passeggeri.

Cosa cambia per i passeggeri

Per i voli nazionali e verso i 25 Stati membri dell’Unione Europea che aderiscono all’area Schengen (più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), i viaggiatori dovranno presentare solo la carta d’imbarco al gate. Tuttavia, l’obbligo di esibire un documento d’identità rimane per il check-in in aeroporto, qualora non sia stato completato online. Inoltre, il Ministero dell’Interno ha richiesto controlli a campione su alcune tratte definite “sensibili” per questioni di immigrazione, come quelle verso la Francia. I passeggeri sono comunque invitati a portare con sé un documento d’identità valido, necessario per il rientro in Italia da Paesi che non adottano la stessa semplificazione o in caso di verifiche casuali da parte delle forze dell’ordine.

Le parole dell’ENAC

Il presidente dell’ENAC, Pierluigi Di Palma, ha commentato al Corriere della Sera: “Gli aeroporti sono luoghi protetti ed è venuto il momento di equiparare i viaggi in aereo a quelli in treno. C’è molta perdita di tempo a livello burocratico. Togliendo l’obbligo ci si imbarca anche più velocemente”. Di Palma ha sottolineato che i controlli di sicurezza, come i passaggi ai metal detector, garantiscono un alto livello di protezione. Sul rischio che qualcuno utilizzi la carta d’imbarco di un’altra persona, ha aggiunto: “Qui subentrano tutti i filtri di sicurezza, visibili e non visibili, che esistono negli scali. E posso assicurare che per chi viola le norme le sanzioni sono severissime”.

Eccezioni e limitazioni

La nuova normativa non si applica ai voli extra-Schengen, dove rimane obbligatorio esibire un documento d’identità valido per l’espatrio, come la carta d’identità o il passaporto. Inoltre, Paesi come Irlanda e Cipro, che non aderiscono pienamente all’area Schengen, richiedono ancora la presentazione di un documento al gate. I passeggeri diretti in queste destinazioni o in Paesi extra-UE devono verificare i requisiti specifici sul sito del Ministero degli Affari Esteri (www.viaggiaresicuri.it). Anche per i voli nazionali, è consigliabile avere con sé un documento, poiché le autorità possono effettuare controlli casuali.