Raggiunta l’intesa tra sindacati e Aran Sicilia guidata dal commissario Avvocato Accursio Gallo per l’introduzione del differenziale stipendiale, un nuovo strumento che garantisce un aumento fisso e permanente nella busta paga dei dipendenti regionali. Il provvedimento, fortemente voluto dal governo Schifani, intende rappresentare una misura compensativa per i mancati avanzamenti di carriera maturati nei precedenti cicli contrattuali.

Che cos’è il differenziale stipendiale

Il differenziale stipendiale è uno scatto di anzianità extra, riconosciuto per la prima volta ai dipendenti della Regione Siciliana, che si aggiunge al normale percorso di progressione professionale. Non è legato all’effettiva maturazione di anzianità o esperienza, ma costituisce un beneficio strutturale e permanente, destinato a restare nello stipendio mensile e a incidere anche sul calcolo pensionistico. La Regione punta ad erogarlo con cadenza triennale, fino a un massimo di cinque volte durante la carriera lavorativa, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale già applicata ad altri comparti pubblici.

A quanto ammonta il beneficio

L’accordo tra l’Aran Sicilia e le sigle sindacali stabilisce importi differenziati in base al profilo professionale:

  • 800 euro annui per almeno 2.429 coadiutori (ex categorie A e B)
  • 1.250 euro annui per 1.435 assistenti (ex categoria C)
  • 2.250 euro annui per 1.447 funzionari, appartenenti alla fascia più alta

Queste cifre saranno inizialmente erogate in un’unica soluzione per l’anno 2024, ma dal 2025 diventeranno parte integrante della retribuzione mensile.

Un’operazione da 14 milioni

Il costo complessivo dell’intervento è di 14 milioni di euro. In una prima fase, il differenziale sarà assegnato alla metà dei dipendenti, con una spesa di 6,9 milioni all’anno. Il restante 50% del personale riceverà il beneficio a partire dall’anno in corso, grazie al reperimento di ulteriori fondi da parte del governo regionale. L’obiettivo è che entro il 2025 tutti i dipendenti abbiano ricevuto lo scatto extra, anche se per alcuni l’erogazione potrebbe slittare ai primi mesi del 2026.

La procedura di selezione

La platea iniziale dei beneficiari sarà individuata tramite una procedura selettiva. Saranno esclusi: i lavoratori che hanno subito procedimenti disciplinari negli ultimi due anni e coloro che hanno già ottenuto progressioni orizzontali o verticali. Il fondamento giuridico del bonus si trova nell’articolo 18 del contratto collettivo siglato a dicembre scorso, relativo al triennio 2019‑2021. Un contratto approvato con anni di ritardo, che ha però aperto la strada a un nuovo ciclo di rinnovi.

Le reazioni dei sindacati

Il mondo sindacale ha accolto con favore l’accordo. “Abbiamo condotto una battaglia sindacale per far ottenere a tutti il differenziale stipendiale – ha dichiarato Gianni Borrelli, Uil Fpl – poiché si tratta di una legittima aspettativa. Questo strumento serve a compensare l’erosione salariale causata dall’inflazione”.

Anche il fronte autonomo, con il Sadirs, esprime soddisfazione: “È uno scatto che si può ricevere ogni tre anni – spiega Fulvio Pantano – per un massimo di cinque volte. È previsto dalle norme nazionali e grazie a questo accordo la Sicilia si allinea finalmente al resto del pubblico impiego statale. La prima tranche sarà erogata già in autunno”.

Verso un nuovo contratto

Il commissario dell’Aran, Accursio Gallo, ha annunciato che nei prossimi giorni sarà chiuso formalmente l’accordo, aprendo subito dopo il tavolo per il terzo rinnovo contrattuale in appena due anni. “Stiamo attuando gli accordi contrattuali – ha affermato – e recuperando i ritardi accumulati negli anni scorsi, come da indicazioni del governo Schifani”.