Le variazioni di bilancio della cosiddetta “manovra ter” approdata in Aula all’Assemblea Regionale Siciliana hanno acceso un nuovo fronte di scontro tra maggioranza e opposizione.
Al centro del dibattito, l’accusa mossa da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico sull’inconsistenza delle urgenze inserite in manovra. Emblema di tale impostazione, secondo i gruppi di opposizione, è proprio il fondo per l’editoria, ritenuto da M5S e PD una misura non prioritaria e utilizzata come simbolo per mettere in discussione l’intera struttura della norma.
L’attacco politico al cuore della manovra
Per l’opposizione, la presenza di un rifinanziamento al fondo destinato al sostegno del settore editoriale rappresenterebbe la prova evidente della non urgenza di numerose voci contenute nel testo. Una critica che, nelle intenzioni del fronte progressista, intende delegittimare l’intero impianto finanziario, accusato di essere più frutto di calcoli politici che di reali necessità per i cittadini siciliani. L’inserimento di risorse per l’informazione viene, quindi, considerato come un elemento di debolezza e opacità, su cui far leva per bloccare o rallentare l’approvazione del provvedimento.
Figuccia (Lega): “Basta ostruzionismo, la Sicilia ha bisogno di risposte”
Contro l’atteggiamento dell’opposizione è intervenuto con decisione il deputato Vincenzo Figuccia, questore dell’Ars e rappresentante della Lega, che ha lanciato un appello alla responsabilità. “La Sicilia non può permettersi l’ennesimo muro contro muro”, ha dichiarato. “Invito l’opposizione a superare logiche di contrapposizione e a presentare proposte realizzabili, che possano essere discusse e integrate nel testo”, ha aggiunto, sottolineando come il momento richieda unità d’intenti e concretezza, non “sterili critiche”.
Figuccia ha anche ricordato il ruolo centrale del Parlamento nell’affrontare le numerose emergenze che gravano sulla regione: “Le emergenze non aspettano e i siciliani meritano un Parlamento che metta al centro soluzioni, non scontri ideologici. È il momento del coraggio e della responsabilità: approviamo questa manovra e costruiamo insieme il futuro della nostra regione”.
Il deputato leghista ha proseguito: “Come si può fare opposizione strumentale su tutto, persino sulla norma che riguarda le aziende editoriali? Garantire la libera informazione attraverso il lavoro dei giornalisti deve essere una priorità e ci dispiace constatare che anche su questo l’opposizione continui a fare demagogia e sterile ostruzionismo”.
La posta in gioco: tra sfida politica e responsabilità istituzionale
L’attacco al fondo editoria s’inserisce, pertanto, in una strategia più ampia, da parte dell’opposizione, volta a mettere in discussione la legittimità politica e istituzionale della manovra. Ma per la maggioranza, e in particolare per esponenti come Figuccia, si tratta di una battaglia fuori tempo massimo, che rischia di paralizzare l’azione legislativa su temi ben più urgenti, come il sostegno alle famiglie, le misure per la sanità e gli interventi infrastrutturali.
L’approvazione della manovra ter resta al centro di una tensione crescente che, nelle prossime ore, metterà alla prova la tenuta dell’Aula e la capacità di sintesi del governo regionale.






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