In un clima politico segnato da forti tensioni e ostruzionismi, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la manovra ter con 27 voti favorevoli e 15 contrari. Un traguardo ritenuto da molti difficile da raggiungere fino a pochi giorni fa, a causa della mole di emendamenti presentati dalle opposizioni e delle tensioni interne alla maggioranza. Alla fine, però, il governo guidato da Renato Schifani è riuscito a condurre in porto un provvedimento da oltre 217 milioni di euro, rinviando a settembre l’esame degli emendamenti aggiuntivi e dei fondi territoriali, pari a 35 milioni di euro.
Le risorse sbloccate: interventi su sanità, rifiuti e sviluppo
La manovra approvata prevede lo stanziamento immediato di risorse destinate a una serie di interventi su settori strategici e urgenze locali. Tra i principali:
- 60 milioni di euro per ridurre le liste d’attesa nella sanità;
- 45 milioni per fronteggiare l’emergenza extra costi nella gestione dei rifiuti;
- 55 milioni per il rifacimento delle strade provinciali, con priorità alle aree interne;
- 20 milioni per progetti di dissalazione;
- 15 milioni per la videosorveglianza nei comuni;
- 10 milioni per la Protezione civile;
- 3,7 milioni per contrastare gli incendi boschivi;
- 4 milioni per il sostegno alle fasce deboli;
- 8,3 milioni per l’acquisto di scuolabus destinati ai comuni.
Schifani: “Immettere subito risorse per dare risposte concrete”
Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso grande soddisfazione per l’esito del voto in Aula. Secondo il governatore, il provvedimento rappresenta una scelta di responsabilità, resa possibile da maggiori entrate per circa 500 milioni di euro.
«Abbiamo deciso di immettere immediatamente le risorse nell’economia siciliana – ha spiegato – destinandole alle principali emergenze dell’Isola, con un’attenzione particolare al sociale e allo sviluppo. Sono due pilastri fondamentali per rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini e sostenere la crescita del nostro territorio».
Schifani ha poi voluto ringraziare il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, per la conduzione dei lavori d’Aula, elogiando la gestione dei tempi e la capacità di approvare la manovra in soli due giorni, nonostante i tentativi di ostruzionismo.
«Il senso delle istituzioni e la volontà di dare risposte ai siciliani hanno prevalso. Proseguiamo con determinazione per una Sicilia moderna che continua a crescere», ha concluso.
Il “miracolo di San Gaetano”: abbraccio tra i due presidenti
A suggellare il clima di soddisfazione al termine della votazione, l’abbraccio tra Schifani e Galvagno, avvenuto proprio nel giorno della ricorrenza di San Gaetano. Nei corridoi dell’Ars hanno ironicamente parlato di “miracolo di San Gaetano”, alludendo al superamento di uno stallo politico che sembrava irrisolvibile fino a qualche giorno fa. Un gesto che ha simbolicamente chiuso una sessione complessa ma produttiva, rimandando a settembre le questioni più divisive.
“Con grande senso di responsabilità, ed entro i tempi stabiliti, l’Assemblea Regionale Siciliana ha esitato una manovra che va incontro alle istanze dei siciliani dando risposte, nello specifico, in settori cruciali quali sanità, siccità, contrasto alla povertà, ambiente e protezione civile. Desidero ringraziare tutte le forze politiche con la speranza che si possa ristabilire l’equilibrio tra maggioranza e opposizione che ha caratterizzato a lungo questa legislatura. Un sincero ringraziamento al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani che è rimasto in aula per tutte le votazioni dell’articolato accompagnando il percorso di approvazione della manovra”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno.
La reazione del Partito Democratico
Di tutt’altro tenore il commento delle opposizioni. Il capogruppo del Partito Democratico, Michele Catanzaro, ha definito la manovra “l’ennesima occasione persa”. A suo giudizio si tratta di un provvedimento «vuoto, senza visione e senza misure strutturali realmente utili alla Sicilia». Un elenco, secondo Catanzaro, di interventi spot, privo di coraggio e strategia.
Il capogruppo dem ha inoltre criticato la gestione dei lavori parlamentari, parlando di “tagliola” e di bavaglio imposto al dibattito democratico.
“Abbiamo costretto la maggioranza a rimanere in Aula per quattro giorni consecutivi, smascherando le crepe interne al centrodestra. Su quattro articoli il governo è andato sotto al voto segreto: segno evidente di una coalizione a pezzi, senza coesione politica”.
“Altro che governo forte – ha concluso – qui si galleggia tra compromessi. La Sicilia merita molto di più di quello che questo governo riesce a offrire”.
Spiagge libere: approvato l’ordine del giorno di La Vardera
Un altro elemento di rilievo della giornata parlamentare è stato l’approvazione dell’ordine del giorno presentato dal deputato Ismaele La Vardera (Controcorrente), che impegna il governo all’eliminazione di tornelli, staccionate e cancelli lungo le spiagge siciliane.
Sostenuto anche da Marianna Caronia (Noi Moderati), Antonello Cracolici (Pd) e Roberta Schillaci (M5s), il testo stabilisce che la battigia libera non potrà mai essere inferiore a dieci metri, riaffermando il principio che i concessionari non possono trasformare in privata un’area demaniale.
Per La Vardera si tratta di “una svolta epocale”, con riferimento in particolare alla spiaggia di Mondello, ma anche ad altre realtà come la Playa di Catania: «Non è solo una battaglia per i palermitani, ma per tutti i siciliani che vogliono accedere liberamente al mare».






Commenta con Facebook