Nel giorno del 34esimo anniversario dell’uccisione dell’imprenditore Libero Grassi, la commemorazione è seguita da una lunga serie di dichiarazioni del mondo della politica palermitano, regionale e nazionale.

Il sindaco alla Commemorazione

“Nel 34° anniversario dell’omicidio di Libero Grassi, Palermo si ferma per ricordare un uomo coraggioso, un imprenditore onesto che ha avuto la forza di dire no al pizzo, sfidando apertamente la mafia in anni in cui farlo significava firmare una condanna a morte. La sua testimonianza è un monito ancora attuale e necessario.

Oggi, accanto alla memoria, siamo chiamati alla responsabilità. L’esortazione dei familiari di Libero Grassi ci invita a guardare con onestà alla realtà: non bastano le celebrazioni, serve un impegno concreto per sottrarre spazio e consenso alla criminalità, soprattutto nei quartieri più fragili della nostra città. Dobbiamo offrire alternative vere: scuole, servizi, lavoro, cultura. È lì che si gioca la battaglia più profonda contro la mafia.

A nome della città, rinnovo l’impegno dell’Amministrazione comunale nel contrasto alla cultura mafiosa, non solo con la repressione e la denuncia, ma anche e soprattutto con la costruzione di opportunità. Onorare Libero Grassi significa agire ogni giorno affinché nessuno sia più costretto a scegliere tra il silenzio e la morte” ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

Scarpinato in rappresentanza della Regione

L’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Scarpinato, ha partecipato, su delega del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, alla cerimonia di commemorazione: “Libero Grassi – ha detto Scarpinato – ha avuto il coraggio di opporsi alla mafia per difendere la sua libertà di cittadino e di imprenditore. Ha lanciato un messaggio potente di legalità che ha attraversato le generazioni e che ha contribuito a cambiare la Sicilia, muovendo le coscienze dei suoi cittadini. Nel suo nome e sul suo esempio si è sviluppata una forte azione di contrasto dell’oppressione mafiosa attraverso l’arma delle estorsioni, una mobilitazione che, partita dal basso, è diventata un fenomeno culturale e civico sempre più condiviso. Le istituzioni sono chiamate a onorare la sua memoria e a vivificare il suo esempio perché richiama tutti noi, ognuno nel proprio ambito, al nostro dovere quotidiano di lotta contro ogni forma di mafia”.

L’Assessore alle Attività produttive Edy Tamajo

Edy Tamajo

Edy Tamajo

“Oggi non celebriamo solo l’anniversario di un omicidio di mafia, ma ricordiamo la scelta di un uomo che decise di non abbassare la testa. Libero Grassi non è una foto in bianco e nero: è un esempio che dovrebbe interpellarci ogni giorno” sostiene l’Assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, nel giorno della commemorazione di Libero Grassi, ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991 per aver rifiutato di pagare il pizzo.

“Troppo spesso – aggiunge Tamajo – la parola antimafia viene ridotta a un rito di circostanza. E invece dovrebbe diventare pratica quotidiana: nel mondo dell’impresa, nella politica, nei comportamenti dei cittadini. Grassi ci ha insegnato che dire no non è un atto eroico, ma una scelta normale di dignità. È questo il messaggio che dobbiamo avere il coraggio di ripetere, senza paura e senza alibi”.

Tamajo ha infine sottolineato l’attualità dell’appello lanciato in questi giorni dalla figlia di Libero Grassi, Alice: “Ha ragione quando denuncia il disinteresse della società civile. La mafia non spara come un tempo, ma continua a insinuarsi nell’economia, nei quartieri, nei rapporti sociali. Per questo il miglior modo di ricordare Libero Grassi è costruire ogni giorno alternative credibili: lavoro, opportunità, sviluppo sano”.

Il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno

“L’esempio straordinario di Libero Grassi ha aperto una breccia che ha squarciato un muro di paure ed ha fatto luce sull’oppressione del racket delle estorsioni mafiose. Una voce inedita in tempi difficilissimi che si è lentamente, ma coraggiosamente trasformata in un coro che ha, di fatto, cambiato una cultura di sottomissione. Ricordarlo e ringraziarlo è fondamentale anche per contribuire ad imitarne le azioni ed abbattere le ultime barriere di reticenza ancora presenti nella nostra società. Grassi, da imprenditore e cittadino, ha dimostrato infatti che la mafia si può e si deve combattere quotidianamente attraverso gesti ‘normali’ come un diniego ai soprusi. Per questo il suo NO è il manifesto più genuino di una Sicilia normale” ha affermato il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno.

Il senatore di FdI Raoul Russo componente dell’Antimafia

“Oggi ricordiamo, con profonda commozione, Libero Grassi, imprenditore palermitano ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991 per aver avuto la forza e la dignità di opporsi al racket delle estorsioni” dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione antimafia Raoul Russo.

“Il suo “no” al pizzo non era solo una ribellione, ma un atto d’amore per la sua terra e per la libertà di tutti. Lo hanno ucciso perché aveva il coraggio di restare libero. Il suo esempio continua a illuminare il cammino di chi, ogni giorno, combatte contro le mafie e contro ogni forma di sopruso. A noi – conclude Russo – il compito di non dimenticare e di trasformare la memoria in impegno quotidiano”