Emergono nuovi elementi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Orlandi. L’ex vice capo della Polizia, Nicolò Marcello D’Angelo, ha indicato Enrico De Pedis come possibile coinvolto nel sequestro del 1983.

Sono parole pesanti, cariche di storia e mistero, quelle pronunciate da Nicolò Marcello D’Angelo, ex vice capo della Polizia, davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Orlandi-Gregori. Interrogato sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana sparita nel nulla il 22 giugno 1983, D’Angelo ha dichiarato: “Io non ho prove per affermarlo, non posso sostenerlo perché non ho prove certe, ma posso dire che, molto probabilmente, lui ha a che fare con questo sequestro”, riferendosi a Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana noto come “Renatino”. (Fonte: Il Fatto Quotidiano).

D’Angelo, all’epoca dei fatti funzionario della squadra mobile di Roma, ha raccontato di aver cominciato a contrastare la banda già nel 1984. Le sue dichiarazioni, arrivate in un’audizione in parte secretata, non rappresentano un’accusa formale, ma rafforzano un quadro già emerso da altre testimonianze, che puntano il dito su De Pedis e sui suoi presunti rapporti con ambienti vaticani, in particolare con monsignor Paul Marcinkus, allora presidente dello IOR.

Il legame tra De Pedis, Vaticano e criminalità

Durante l’audizione, D’Angelo ha sottolineato: “I rapporti Oltretevere erano abbastanza stretti e non escludo che possa essere stato interessato”, facendo riferimento proprio al legame tra De Pedis e Marcinkus. (Fonte: Adnkronos).
Il poliziotto ha descritto la Banda della Magliana come “un’agenzia del crimine” e ha spiegato che, pur essendo formalmente un’unica organizzazione, la banda era divisa in due gruppi distinti: quello della Magliana e quello di Testaccio, con quest’ultimo — guidato da De Pedis — considerato più potente, pericoloso e determinante sul piano criminale.

La testimonianza di Sabrina Minardi: un ruolo diretto nel rapimento

A rafforzare l’ipotesi del coinvolgimento di De Pedis ci sono le dichiarazioni di Sabrina Minardi, ex compagna del boss, raccolte negli anni Duemila da Giovanna Petrocca, vice dirigente della squadra mobile di Roma dal 2007 al 2009. Minardi aveva raccontato di aver avuto un ruolo attivo nel sequestro, riferendo di essere stata incaricata da De Pedis di trasportare Emanuela da una macchina a un’altra, e da un luogo a un altro all’interno di Roma. “Minardi dichiarò che un giorno era stata incaricata da De Pedis, che all’epoca era latitante, di portarsi in questo posto al Gianicolo dove si sarebbero incontrati e poi, secondo il suo racconto, sarebbe arrivato De Pedis con il suo autista e, dopo poco, sopraggiunse una Renault 5 guidata da una signora che lei conosceva, che portava una ragazza che venne fatta salire a bordo di un Bmw con cui era giunto De Pedis con l’autista e che lei avrebbe portato poi nella via delle mille curve e l’avrebbe consegnata a un sacerdote che l’attendeva con un Mercedes scura”.

Capaldo: “De Pedis organizzò il sequestro, non la gestione”

A questa ricostruzione si allinea anche Giancarlo Capaldo, magistrato che ha guidato la seconda inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. “De Pedis ha avuto il ruolo di organizzare il prelevamento e il sequestro della ragazza e poi la restituzione della ragazza a una persona non identificata. Non sapeva neppure perché Emanuela Orlandi era stata sequestrata, né ha partecipato alla gestione di eventuali trattative successive. È da vedere come colui che ha organizzato, sul piano materiale, un servizio di basso livello ma molto utile e particolare per qualcuno”, ha dichiarato Capaldo, indicando quindi per De Pedis un ruolo operativo, ma non strategico.

Anche Capaldo, dunque, pur in assenza di prove giudiziarie definitive, ritiene fondato il sospetto di un coinvolgimento diretto del boss nel sequestro.

Lo sapevi che…?

  • Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana, fu sepolto in una chiesa del centro di Roma, provocando scalpore e polemiche.
  • Il Vaticano ha riaperto l’inchiesta interna sulla scomparsa di Emanuela Orlandi nel 2023.
  • Sabrina Minardi, ex compagna di De Pedis, è stata chiave per la riapertura delle indagini nei primi anni Duemila.
  • Monsignor Marcinkus fu per anni a capo dello IOR, la banca vaticana, e al centro di numerose inchieste finanziarie.
  • Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, da oltre 40 anni porta avanti una battaglia pubblica per ottenere giustizia.