A nove anni, Brielle Bird – conosciuta online come Brie Stronger Than Cancer – si è spenta dopo aver lottato con coraggio contro un tumore aggressivo per oltre cinque anni. La notizia della sua morte, avvenuta l’11 dicembre scorso, è stata confermata dalla sua famiglia con un commosso post su Instagram, in cui l’hanno salutata come una “miracolo” e una fonte di ispirazione per milioni di persone.

“Il tuo scopo sulla Terra è stato compiuto ed è stato un privilegio sacro accompagnarti a casa”, ha scritto la famiglia, con parole che hanno toccato profondamente la rete. “Hai portato le persone a Cristo, hai mostrato al mondo che Dio è buono e la tua luce ha brillato fino agli angoli più remoti della Terra. Ti ameremo per l’eternità”.

Una storia, quella di Brie, che ha unito migliaia di persone in un messaggio di fede, amore e resilienza. Il suo profilo Instagram, @briestrongerthancancer, conta oltre un milione di follower: utenti che hanno seguito ogni tappa del suo percorso, dalla diagnosi alla dolorosa decisione di interrompere le cure.

Una diagnosi difficile per una bambina di soli quattro anni

Brie aveva solo quattro anni quando, nel 2020, i medici le diagnosticarono un neuroblastoma allo stadio 4, una forma di cancro che colpisce le cellule nervose immature. Come spiegato dalla madre Kendra, la malattia era stata scoperta nella schiena e con un tumore nell’addome. Le prospettive erano da subito complesse.

Nonostante il lungo percorso terapeutico, Brie era riuscita a ottenere una momentanea vittoria: nel 2022 i medici la dichiararono libera dal cancro. Un momento di sollievo, una speranza concreta dopo anni di ricoveri, trattamenti e sofferenze.

Ma la speranza si è infranta all’inizio del 2024, quando il cancro è tornato.

La decisione più difficile: “Posso dire no questa volta?”

Nel luglio 2025, la famiglia ha annunciato che Brie aveva deciso di interrompere la chemioterapia. Una scelta consapevole e sofferta, condivisa in un post Instagram da Kendra, la madre, che ha raccontato un momento straziante: il giorno in cui la svegliarono per portarla in ospedale e Brie, in lacrime, disse: “Non ce la faccio più. Posso dire no questa volta?”.

La madre ha spiegato come quella scelta non fosse legata al dolore fisico, ma a qualcosa di più profondo: “[Brie] stava soffrendo, ma non fisicamente come pensavo. Le si era spezzato il cuore. Voleva dire ‘non ce la faccio più’ e cercava la conferma che fosse la scelta giusta”.

I medici avevano detto che interrompere le cure avrebbe potuto darle solo qualche settimana in più. Ma la famiglia ha scelto di ascoltarla, di rispettare la sua voce. “Anche se ho paura, rispettiamo e onoriamo la sua decisione. Conosce il suo corpo”.

Gli ultimi giorni: “Stiamo cercando di assaporare ogni momento”

Negli ultimi giorni di vita, la madre ha smesso quasi completamente di condividere aggiornamenti. In un post pubblicato poche ore prima della morte della figlia, ha confessato:
“Ho rallentato molto nel condividere. Il mondo non può sopportare questo tipo di dolore. Vuole solo vedere i momenti belli, la positività, le cose facili da guardare”.

Kendra ha descritto un lento e continuo peggioramento: “Anche se Brielle non soffre mai, la vediamo peggiorare ogni giorno. Pensavo davvero che avremmo assistito a un grande miracolo”.

Nonostante la fede incrollabile e la forza della bambina, il miracolo non è arrivato nel modo sperato. Ma, come ha scritto la madre: “Lo so, lo so, è già un miracolo! Ma non avremo mai abbastanza tempo con lei. E io volevo quel grande miracolo”.

L’addio

Nel post che ha annunciato la sua scomparsa, la famiglia ha voluto rivolgere a Brie parole che sono entrate nel cuore di chi le legge: “Vieni a trovarci spesso. La porta della tua stanza sarà sempre aperta e terremo la luce accesa per te”.

“Ce l’hai fatta Brielle, hai fatto tutto con grazia. Posso solo immaginare l’incredibile incontro e sono così gelosa; ma so che sei corsa subito tra le braccia di Gesù”.

Una comunità globale unita dall’amore

Il profilo di Brie è diventato negli anni una vera e propria comunità globale. Famiglie, pazienti, medici, persone di fede: tutti hanno trovato conforto e ispirazione nel suo sorriso, nella sua forza, nella capacità di essere bambina anche dentro la malattia.

Attraverso post, foto e video, la sua famiglia ha mostrato la realtà cruda di una malattia oncologica infantile ma senza mai abbandonare la speranza. Una narrazione diversa, autentica, difficile, che ha permesso a migliaia di persone di sentirsi meno sole.

Lo sapevi che…?

Il neuroblastoma è uno dei tumori solidi più comuni nei bambini e rappresenta circa il 6-10% di tutti i tumori pediatrici. Colpisce principalmente i bambini sotto i 5 anni e può essere particolarmente aggressivo negli stadi avanzati. La diagnosi precoce è fondamentale ma spesso la malattia viene scoperta tardi, quando ha già colpito più organi.

FAQ

Cos’era successo a Brie Bird?
Brie aveva un neuroblastoma allo stadio 4, diagnosticato nel 2020. Dopo una remissione, il cancro è tornato nel 2024 e ha scelto di interrompere le cure nel luglio 2025.

Quanti anni aveva Brie quando è morta?
Aveva 9 anni.

Perché è diventata famosa?
Il suo profilo Instagram, seguito da oltre un milione di persone, ha raccontato la sua lotta con il cancro in modo autentico e commovente.

Perché ha scelto di interrompere la chemio?
Perché sentiva di non avere più le forze emotive per affrontare ulteriori trattamenti. La famiglia ha rispettato la sua volontà.

Cosa ha detto la famiglia dopo la sua morte?
L’ha definita un miracolo, un’ispirazione, e ha promesso di continuare a raccontare la sua storia.