Quante famiglie rinunciano a usare l’auto solo per i costi fissi che comporta ogni anno? Dal 2026 il bollo auto cambia volto e prova a rispondere proprio a questa domanda. Le nuove regole, così come emergono dalle informazioni disponibili, puntano a rendere una delle tasse più discusse dagli italiani più equa e più vicina alle reali condizioni economiche degli automobilisti.
Il Bollo Auto 2026 introduce, infatti, agevolazioni mirate. Da un lato sostiene chi si trova in difficoltà economica. Dall’altro rafforza gli incentivi per la mobilità elettrica e ibrida. L’obiettivo dichiarato è duplice: alleggerire il costo di gestione di un bene di uso quotidiano e accompagnare la transizione verso un sistema di trasporti più moderno e sostenibile.
Non si tratta di una rivoluzione totale. Il sistema resta in piedi, ma viene aggiornato. Alcune esenzioni sono nuove. Altre vengono confermate. In mezzo, restano anche elementi che non cambiano, come il superbollo, che continua a pesare sulle auto più potenti.
Prima di entrare nel dettaglio, è utile chiarire un punto: le novità dovrebbero entrare in vigore dal 1° gennaio 2026 e non saranno automatiche per tutti. In molti casi servirà dimostrare di avere i requisiti richiesti e seguire procedure precise.
Chi può beneficiare delle nuove esenzioni del Bollo Auto 2026
Il cuore delle novità riguarda le esenzioni. Il principio che guida le nuove regole è semplice: non tutti gli automobilisti hanno le stesse possibilità economiche e non tutti fanno le stesse scelte in termini di sostenibilità ambientale.
Da qui nascono due interventi principali. Il primo è legato al reddito. Il secondo riguarda le auto elettriche e ibride. Accanto a queste misure, restano valide anche esenzioni già consolidate per categorie specifiche di veicoli e persone.
L’esenzione per chi ha un reddito basso
Tra le novità più rilevanti del Bollo Auto 2026 c’è l’esenzione totale per chi ha un reddito annuo inferiore a 8.000 euro. È una soglia che individua una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile, per la quale anche una spesa come il bollo può incidere in modo significativo sul bilancio familiare.
La misura nasce con un obiettivo chiaro: aiutare chi usa l’auto per necessità quotidiane, come andare al lavoro, accompagnare familiari o svolgere attività essenziali, ma fatica a sostenere tutti i costi legati al suo mantenimento.
In questo modo, il bollo auto diventa meno rigido. Non pesa più allo stesso modo su chi ha disponibilità economiche molto diverse. Per molti automobilisti, questa esenzione può rappresentare una vera boccata d’ossigeno nella gestione del budget annuale.
È importante sottolineare un aspetto pratico. L’accesso a questa agevolazione non sarà automatico. Chi rientra nella soglia di reddito dovrà dimostrare ufficialmente la propria condizione economica. Serviranno certificazioni rilasciate dall’Agenzia delle Entrate, come il modello CU o la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Solo dopo la presentazione di questi documenti sarà possibile ottenere il riconoscimento formale dell’esonero.
Auto elettriche e ibride: cinque anni senza bollo
Il Bollo Auto 2026 rafforza anche il sostegno alla mobilità green. Le auto elettriche e ibride immatricolate dal 2022 continuano a beneficiare di cinque anni di esenzione totale dal bollo.
Si tratta di un vantaggio concreto. L’assenza del bollo per un periodo così lungo riduce in modo significativo i costi di possesso del veicolo. È un elemento che pesa nelle valutazioni di chi sta pensando di cambiare auto e confronta modelli tradizionali con soluzioni a basse o zero emissioni.
Anche in questo caso, però, non basta possedere un’auto green. Il veicolo deve risultare correttamente registrato come elettrico o ibrido nelle banche dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Inoltre, per ottenere l’esenzione, sarà necessario seguire un iter amministrativo preciso, presentando un modulo dedicato presso gli uffici competenti, che possono essere quelli dell’Agenzia delle Entrate o gli sportelli regionali incaricati della gestione del bollo.
Altre categorie esenti dal bollo auto
Accanto alle novità del Bollo Auto 2026, continuano ad applicarsi alcune esenzioni già previste dalla normativa vigente. Si tratta di agevolazioni che rispondono a esigenze sociali, culturali o di tutela di specifiche categorie.
Non pagano il bollo, ad esempio, i veicoli intestati a organizzazioni del terzo settore che svolgono attività di utilità sociale. L’esenzione riguarda anche i mezzi impiegati direttamente nell’erogazione di servizi a beneficio della collettività.
Restano valide anche le esenzioni per le auto storiche riconosciute di interesse collezionistico, a condizione che rispettino i criteri stabiliti dalla normativa. In questi casi, l’agevolazione nasce dall’esigenza di tutelare veicoli che rappresentano un patrimonio storico e culturale, più che semplici mezzi di trasporto, e che vengono utilizzati in modo limitato e controllato.
A queste categorie si aggiungono le esenzioni previste per le persone con disabilità. Non pagano il bollo i non vedenti, i sordi, le persone con disabilità e con handicap psichico o mentale titolari di indennità di accompagnamento, chi ha gravi limitazioni della capacità di deambulazione o pluriamputazioni e chi presenta ridotte o impedite capacità motorie. In base alla Legge 104, l’esenzione riguarda sia le auto per il trasporto delle persone con disabilità sia quelle possedute direttamente da persone che hanno ottenuto il riconoscimento dell’agevolazione da Agenzia delle Entrate e ACI.
Il superbollo resta: cosa non cambia nel 2026
Nonostante le novità introdotte, una delle tasse più contestate dagli automobilisti resta in vigore. Il superbollo continua ad applicarsi ai veicoli che superano la soglia dei 185 kW di potenza.
Per queste auto è previsto un sovrapprezzo di 20 euro per ogni kilowatt oltre il limite. L’importo si riduce progressivamente dopo 5, 10 e 15 anni dall’immatricolazione, ma non scompare del tutto. È la dimostrazione che il Bollo Auto 2026 interviene in modo selettivo, senza eliminare gli strumenti fiscali già esistenti per le auto considerate di fascia alta.
Chi è obbligato a pagare il bollo auto
Al di là delle esenzioni, l’obbligo di pagamento del bollo resta per tutti i proprietari di veicoli, anche se non circolano. A essere tenuto al versamento è chi risulta indicato nel Pubblico registro automobilistico.
In particolare, paga il bollo:
- Il proprietario del veicolo.
- L’utilizzatore, usufruttuario o acquirente con patto di riservato dominio, in caso di leasing, usufrutto o acquisto con patto di riservato dominio.
- L’utilizzatore di un veicolo con contratto di noleggio a lungo termine senza conducente.
Queste regole non cambiano con il 2026 e restano un punto fermo del sistema.
Lo sapevi che…
Molte delle esenzioni dal bollo auto non sono legate all’uso quotidiano del veicolo, ma alla sua funzione sociale o al suo valore storico. In alcuni casi, l’auto viene considerata più come un bene da tutelare o uno strumento di supporto che come un semplice mezzo di trasporto.
FAQ – Le domande più cercate sul Bollo Auto 2026
Chi guadagna meno di 8.000 euro deve pagare il bollo nel 2026?
No, chi ha un reddito annuo inferiore a 8.000 euro può ottenere l’esenzione totale, presentando la documentazione richiesta.
L’esenzione per le auto elettriche vale per tutte?
Vale per le auto elettriche e ibride immatricolate dal 2022, per cinque anni consecutivi dall’immatricolazione.
Il superbollo viene eliminato?
No, il superbollo resta in vigore per i veicoli oltre i 185 kW di potenza.
Il bollo si paga anche se l’auto non circola?
Sì, il bollo è dovuto anche per i veicoli non circolanti, salvo esenzioni.
Le esenzioni per disabilità restano valide?
Sì, tutte le esenzioni previste dalla Legge 104 continuano ad applicarsi.






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